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Bolzano

Benno confessa: prima ha ucciso Peter, poi Laura. La coppia strangolata con una corda da montagna

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Un’aggressione di impeto, o almeno questo è quanto sostenuto davanti ai magistrati bolzanini, quello che ha portato Benno Neumair all’omicidio dei genitori.

Peter Neumair e Laura Perselli sono stati uccisi dal figlio, per sua stessa ammissione, nella loro casa di via Castel Roncolo il pomeriggio del 4 gennaio e poi gettati nelle gelide acque dell’Adige.

Il 30enne avrebbe subito un crollo emotivo e avrebbe dunque deciso di confessare in seguito alle immagini del ritrovamento del cadavere della madre avvenuto lo scorso 6 febbraio nel tratto tra San Floriano e Laghetti di Egna.

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Come da confessione resa alla Procura di Bolzano e ora al vaglio per ulteriori verifiche, l’arma del delitto è una corda da montagna. Benno avrebbe dapprima strangolato il padre in seguito ad una lite avvenuta per motivi futili, poi avrebbe atteso il ritorno della madre per ‘finirla’ utilizzando lo stesso metodo.

Si tratterebbe di un’omicidio in due tappe, apparentemente non premeditato. Ed è su questo che punta la difesa del giovane: sull’ipotesi del raptus e sull’attesa dell‘esito della perizia psichiatrica.

Benno, che si trova in carcere da fine gennaio. avrebbe infatti dichiarato di avere perso la testa. Tra le cause della discussione la solita ‘ramanzina’ compreso  il fatto di non prendersi abbastanza cura del cane della nonna e il ritardo nel pagamento dell’affitto.

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Dopo il delitto i corpi senza vita sono stati portati a spalla fino all’auto, quella Volvo di famiglia utilizzata la stessa sera dell’assassinio per costruirsi un alibi credibile alla scomparsa dei genitori.

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