Bolzano
Bolzano svende la sua industria? la UIL lancia l’allarme: “niente case, solo fabbriche”
Altro che rigenerazione urbana: a Bolzano si rischia lo smantellamento silenzioso del cuore pulsante dell’economia locale. La zona industriale — uno dei motori produttivi più importanti dell’Alto Adige — finisce nel mirino di chi vorrebbe trasformarla in un quartiere misto, con nuovi insediamenti residenziali. Ma la UIL non ci sta, e lancia un monito che sa di ultimatum: “Nessuna casa accanto alle fabbriche, serve un piano industriale serio, non l’ennesima speculazione edilizia”.
A suonare il campanello d’allarme è Mauro Baldessari, Segretario Generale della UIL, che interviene con toni decisi in una vicenda che, se non fermata per tempo, potrebbe compromettere irreversibilmente la vocazione produttiva dell’area. “È necessario garantire che quest’area rimanga destinata esclusivamente ad attività produttive. Qualsiasi ipotesi di insediamento residenziale è da respingere con decisione”, dichiara senza mezzi termini.
Non si tratta solo di una battaglia ideologica: la zona industriale di Bolzano è un’infrastruttura strategica, attraversata ogni giorno da centinaia di mezzi, con aziende operative nei settori più diversi — dalla logistica alla manifattura, dall’agroalimentare alla tecnologia. Introdurre funzioni abitative significherebbe minare la sicurezza, l’efficienza e la sostenibilità ambientale dell’intera area.
“La convivenza tra residenze e insediamenti industriali pesanti è una contraddizione in termini. Si rischia di innescare conflitti insanabili sul piano acustico, ambientale e viabilistico”, avverte Baldessari, che invita a voltare le spalle a quella che definisce una visione miope e disordinata del territorio. “Occorre invece puntare su una visione strategica che valorizzi l’area per ciò che è: un motore di sviluppo, innovazione e occupazione”.
La proposta della UIL è chiara e articolata: vincolo urbanistico “non abitativo”, piano di potenziamento infrastrutturale, formazione tecnica mirata e incentivi per le imprese innovative. Un progetto che punta a costruire non solo un polo industriale moderno, ma anche un modello di sviluppo competitivo a livello europeo.
“Bolzano ha la possibilità di costruire un polo industriale moderno e competitivo a livello europeo. Non possiamo sprecarla rincorrendo logiche speculative che nulla hanno a che vedere con l’interesse collettivo”, conclude senza giri di parole Baldessari, lasciando intendere che la UIL farà sentire la propria voce in ogni sede.
E infatti, l’organizzazione sindacale si dice pronta a sedersi ai tavoli decisionali con la Provincia, i Comuni e le imprese: l’obiettivo è uno solo, ma fondamentale — salvare l’identità industriale di Bolzano prima che sia troppo tardi.
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