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Politica

Chiusura account, CasaPound e Forza Nuova pronti alla class action: “Denunceremo FB”

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CasaPound e Forza Nuova minacciano una class action contro Facebook: i due partiti dell’estrema destra si dicono sono pronti a ricorrere alle vie legali (anche contro la controllata Instagram) per il ripristino degli account che sono stati rimossi lo scorso lunedì dal social network di Mark Zuckerberg.

Una diffida a riattivare pagine e profili oscurati entro 48 ore è già stata inviata dai legali di CPI.

Anche la segreteria nazionale di Forza Nuova ha dato mandato al proprio ufficio legale di procedere contro Facebook Italia per diffamazione e per tutti i reati relativi all’attentato alle libertà di opinione.

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Solo allora – annuncia il leader del movimento Roberto Fiorepotremo sapere se Roma continua a splendere come faro del diritto o se l’asse politico-mediatico Fiano-Zuckerberg avrà avuto la meglio“. Una dichiarazione questa, che fa riferimento al deputato del PD Emanuele Fiano, da tempo schierato contro i movimenti di estrema destra e autore di un disegno di legge contro l’apologia del fascismo.

Nel frattempo i vertici del movimento fanno sapere che sono previste altre dieci manifestazioni in altrettante città italiane (le prime sono previste il 14 e 21 settembre) per difendere il proprio diritto alla libertà di opinione e di pensiero. Catania, Catanzaro, Caserta, Foggia, Roma, Perugia, Ravenna, Verona, Torino, Milano saranno le città su cui convergeranno i militanti.

Il leader della tartaruga frecciata Gianluca Iannone ha invece lamentato una “grave azione discriminatoria” e ha parlato di “un attacco alla libertà di espressione e un rischio per la democrazia“.

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Per CPI la cancellazione dei profili e delle pagine è stata fatta “all’improvviso e senza un valido motivo” sostenendo che l’account sia sempre stato utilizzato nel rispetto delle “condizioni d’uso e delle leggi in materia, senza porre in essere alcuna azione lesiva dei principi che tali previsioni intendono tutelare”.

Non regge per gli esponenti di tutti e due i partiti la motivazione addotta dai portavoce italiani di Facebook, secondo cui le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri in base a ciò che sono non hanno posto su Facebook e Instagram.

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