Politica
Conte chiude l’Italia, l’azione di CasaPound richiude il confine con la Francia sul Monte Bianco
Mentre in diretta televisiva il premier Conte chiudeva l’Italia, una spedizione di una trentina di militanti di CasaPound è salita ieri (25 ottobre) sul Monte Bianco, invadendo il ghiacciaio francese, per rivendicare i confini nazionali italiani “scippati dalla Francia nel più completo disinteresse del governo italiano“.
Sul monte più alto d’Europa, la spedizione alpinistica di Cpi ha tracciato con vernice rossa la scritta “ITALIA” proprio nella zona contesa dai due stati, accendendo fumogeni tricolori visibili dalle vallate francesi, e piantando nuovamente una grande bandiera italiana per ri-delimitare il confine storico nazionale.
“È inaccettabile che – afferma in nota CasaPound – nel 2020 la Francia compia simili atti di prepotenza nonostante la tanto decantata solidarietà europea, puro miraggio propagandistico dei soli banchi di Bruxelles, così come è inaccettabile avere un capo del governo e un ministro degli esteri che non hanno proferito parola alcuna su questo vilipendio alla storia d’Italia.
“Con questa azione eclatante esigiamo una reazione forte dal governo italiano che, invece di chiudere l’Italia intera e le sue attività commerciali, deve controllare e difendere i confini nazionali di una nazione da troppo tempo umiliata“.
Presente sul Monte Bianco anche una piccola delegazione di rappresentanti della tartaruga frecciata bolzanina e trentina, tra cui il coordinatore regionale Andrea Bonazza.
“Essere sul Monte Bianco ha per me un fortissimo valore simbolico già di per sé, aggiungiamoci poi il fatto di fare questa salita in cordata con molti ragazzi di CasaPound, giunti qui da varie località del nord Italia, e la cartolina di che vi spedisco dal Monte Bianco è ancora più carica di straordinarie emozioni coltivate lungo l’ascesa (…). Rivendichiamo i sacri confini di una patria perennemente tradita dai suoi governanti e facciamo alzare alto in vetta, come un’antico ruggito gioioso e glorioso, il coro che apparteneva ai nostri nonni quando occuparono Fiume o sfondarono sul Piave. Mandiamo nel modo più gioioso possibile un segnale forte alla nostra nazione e all’Europa tutta. Avvertiamoli. Minacciamoli. Perché ci sono ancora italiani fieri di essere tali e che non si arrendono“, ha affermato Bonazza in un articolo-testimonianza pubblicato sul proprio blog www.andreabonazza.info.
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