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Politica

Convegno sull’Autonomia: «50 anni del Secondo Statuto di Autonomia»

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L’analisi scientifica è fondamentale per l’Autonomia dinamica, con il suo aiuto si possono trovare risposte alle sfide attuali e sviluppare soluzioni per il futuro. Questo il focus del convegno “50 anni del Secondo Statuto di Autonomia” aperta questa mattina (13 ottobre) nel cortile interno di Palazzo Widmann a Bolzano.

Per due giorni docenti delle Università di Innsbruck, Trento, Padova, Bolzano, Verona, Trieste, Udine e Roma, storici e politici esamineranno il Secondo Statuto di Autonomia da un’ampia varietà di prospettive e lo metteranno alla prova. La conferenza è organizzata dall’Università di Innsbruck e dalla Provincia di Bolzano.

“Autonomia significa responsabilità“, ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher, che questa mattina era ancora a Bruxelles e ha quindi inviato un video di saluto ai partecipanti. “Si tratta di garantire la tutela e l’autonomia delle minoranze a beneficio di tutti i cittadini. Anche dopo la Quietanza liberatoria del 1992 è necessario adattare l’Autonomia alle nuove esigenze. Il quadro nazionale ed europeo è in continua evoluzione, ma cambia anche la società, e ci sono nuove sfide derivanti dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale. Per poter fare i passi giusti come decisori, abbiamo bisogno dei suggerimenti della scienza”, ha affermato Kompatscher.

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La messa in rete della ricerca contribuisce alla crescita dell’Autonomia

Tilmann Märk, Rettore dell’Università di Innsbruck, ha affrontato il ruolo dell’Università di Innsbruck nel suo discorso di benvenuto. “Con l’Istituto di diritto, siamo un collegamento tra l’area giuridica tedesca e quella italiana.

La cooperazione universitaria transfrontaliera tra Innsbruck, Bolzano e Trento è stata intensificata dal 2013, l’interesse per lo scambio ed il networking è grande. Questo convegno evidenzia quanto sia importante il trasferimento di conoscenze e l’interazione con la società e la politica”, ha spiegato Märk.

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Stephan Ortner, direttore di Eurac research, è intervenuto a nome del presidente Roland Psenner. La storia dell’Accademia Europea, che nasce nel 1992 come istituto di ricerca su iniziativa della Provincia, è strettamente legata a quella dello Statuto di Autonomia, ha ricordato Ortner. “Il potere della ricerca è la capacità di fare rete per trovare le risposte migliori per un’area o un territorio. Questo vale anche per l’Autonomia: può progredire e crescere attraverso il networking e vogliamo continuare a dare un contributo in tal senso“.

Il convegno prosegue domani. Annullata la tavola rotonda

I direttori scientifici della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Innsbruck, Esther Happacher e Walter Obwexer, hanno fornito una panoramica dell’ampio programma del convegno. Il programma si articola in tre blocchi: oggi, giovedì, il workshop 1 ha affrontato la storia e le tappe dello sviluppo dell’Autonomia dell’Alto Adige. Il workshop 2 ha analizzato il presente e quindi il Secondo Statuto di Autonomia come base giuridica per la tutela delle minoranze. Domani (venerdì 14 ottobre) il convegno, con il workshop 3, guarderà avanti e parlerà dell’Autonomia dell’Alto Adige sulla via del futuro.

La tavola rotondaL’autonomia dell’Alto Adige nel 2032” con i rappresentanti di tutti i partiti rappresentati nel Consiglio provinciale altoatesino, in programma per venerdì, dalle ore 12.30 alle 14, non si svolgerà. È stata annullata a causa della seduta simultanea del Consiglio provinciale e del Parlamento.

Gli atti del convegno saranno pubblicati nel 2023. La conferenza anche domani sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube della Provincia.

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