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Coronavirus, dramma in Ecuador: sistema funerario al collasso, corpi bruciati in strada

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Sistema funerario al collasso, obitori pieni e famiglie costrette a lasciare i corpi dei propri cari per strada: è quanto succede da almeno una settimana a Guayaquil, in Ecuador, la città che nel Paese risulta la più colpita dall’emergenza Coronavirus.

Le immagini, drammatiche, stanno facendo il giro del mondo. Guayalquil è il capoluogo della provincia di Guayas, sorge sulle coste del Pacifico e conta 2.8 milioni di abitanti.

Un paradiso trasformato in un inferno dove i corpi rimangono a casa anche per giorni in attesa di una soluzione e poi, per motivi igienici, vengono avvolti in sacchi di plastica e dati alle fiamme in attesa di essere seppelliti.



La polizia ne ha già recuperati più di 300. Anche per coloro che non sono morti a causa del Covid-19, non c’è più posto. Il clima, particolarmente caldo in questa zona, accelera il processo di decomposizione, ma i cadaveri non si possono toccare.

La sindaca Cynthia Viteri, anch’essa positiva al Covid-19, sta chiedendo con forza al governo centrale la realizzazione di una fossa comune e il presidente Lenín Moreno ha annunciato la creazione di una task force per una degna sepoltura di questi sfortunati cittadini, anche se al momento a questa crisi l’esecutivo non sembra essere in grado di dare una soluzione.

Un’infezione, dicono, portata dai ricchi ai più poveri attraverso i viaggiatori della ‘classe alta’. Tra le accuse, anche le imprudenze di chi ha fatto la spola tra l’Ecuador e la Spagna, considerata dai sudamericani uno dei grandi focolai europei del Coronavirus.

E mentre noi ci chiediamo annoiati se sia il caso ancora di uscire o meno con i bambini, in diverse aree del pianeta, anche se noi non lo possiamo vedere, si assiste all’apocalisse dell’epidemia.

In queste immagini di La Naciòn Costa Rica, tutto il dramma che si sta consumando dall’altra parte del mondo

 

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