Italia & Estero
Cresce l’opposizione all’invio di armi a Kiev: solo il 34% degli italiani favorevole
Secondo un sondaggio condotto dall’istituto Ipsos per il Corriere della Sera, il 45% degli italiani intervistati si dichiara contrario all’invio di armi all’Ucraina, mentre solo il 34% è favorevole.
Il dato evidenzia un calo significativo nel sostegno a Kiev, che in un anno è passato dal 57% al 47%, mentre è aumentata la quota di chi preferisce non schierarsi, salendo dal 38% al 46%.
Questa tendenza trova conferma anche nella rilevazione dello European Council on Foreign Relations, pubblicata da Il Fatto Quotidiano, secondo cui il 48% degli italiani considera “inopportuno” un ulteriore invio di armamenti a Kiev.
Differenze politiche nel sostegno all’Ucraina
Dall’analisi dei dati emergono differenze significative tra gli elettorati dei vari partiti. Tra gli elettori di Fratelli d’Italia, il 47% è contrario all’invio di armi, contro il 39% favorevole. La posizione più netta contraria si registra tra i sostenitori della Lega (55% contrari contro il 32% favorevoli), mentre gli elettori di Forza Italia mostrano un’opinione opposta: il 51% è favorevole al sostegno a Kiev.
Tra le forze di opposizione, gli elettori del Partito Democratico e di Azione-Italia Viva si schierano in maggioranza a favore dell’invio di armi (rispettivamente 52% contro 36% e 55% contro 33%). Al contrario, tra i sostenitori del Movimento 5 Stelle prevale la contrarietà (54% contro il 30% a favore).
Un sostegno a Kiev in calo
Oltre alla questione delle armi, il sondaggio mostra un calo complessivo del sostegno all’Ucraina: il 47% degli italiani si schiera con Kiev, rispetto al 57% di un anno fa. Contestualmente, aumenta la percentuale di chi non prende posizione (dal 38% al 46%). Anche il sostegno alle sanzioni contro la Russia è diminuito: oggi si attesta al 46%, rispetto al 55% dell’anno precedente, mentre il fronte dei contrari è cresciuto dal 31% al 38%.
Solo il 7% degli intervistati si schiera apertamente con la Russia, un dato rimasto stabile nel tempo. Secondo Ipsos, le motivazioni principali alla base delle preoccupazioni degli italiani riguardano soprattutto le ricadute economiche del conflitto (49%), seguite dalle conseguenze umanitarie (14%). Inoltre, cresce il timore che la guerra possa degenerare in un conflitto mondiale, mentre il 30% ritiene che il conflitto durerà ancora per diversi anni. Questi dati confermano una crescente esitazione dell’opinione pubblica italiana nel continuare a sostenere militarmente l’Ucraina, riflettendo una più ampia preoccupazione per le ripercussioni economiche e geopolitiche del conflitto.
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