Val Venosta
Due valanghe in Venosta e cinque persone travolte: le precauzioni da non sottovalutare
![](https://www.lavocedibolzano.it/wp-content/uploads/2023/12/elicottero-aa.jpg)
Un susseguirsi di eventi che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi ha tenuto con il fiato sospeso gli abitanti dell’alta Venosta sabato. Due valanghe, distaccatesi in tempi e luoghi differenti, hanno provocato un notevole spavento ma, fortunatamente, si sono risolte senza causare feriti.
In Val di Roia, a circa 2500 metri di quota, nei pressi del Maso di Fuori, una mole di neve si è staccata travolgendo cinque scialpinisti austriaci. L’incidente avrebbe potuto avere esiti nefasti se non fosse stato per il pronto intervento dei compagni, che sono riusciti a trarre in salvo lo sciatore portato a valle dalla slavina.
Le squadre di soccorso, tra cui quelle di Tubre, Resia e Vallunga, insieme alla Guardia di Finanza locale, sono state immediatamente allertate. A bordo dell’elicottero Pelikan 3, partito da Lasa, i soccorritori hanno sorvolato e ispezionato minuziosamente l’area dell’incidente, verificando che gli scialpinisti fossero illesi e escludendo la presenza di altre potenziali vittime sotto il manto nevoso.
Quasi in contemporanea, un altro distacco si è verificato intorno alle 9:30 in Vallunga. Anche in questo caso, l’allarme è scattato prontamente, ma per fortuna è stata subito confermata l’assenza di feriti o persone coinvolte.
Valanghe e Precauzioni
Le condizioni meteo, con nevicate recenti e temperature inaspettatamente elevate per il periodo, mantengono alto il rischio valanghe sui pendii dell’alta Venosta. Secondo l’avviso emesso da valanghe.report, consultabile sul sito della Provincia, gli accumuli di neve ventata sono particolarmente instabili. Gli esperti avvertono che il pericolo è maggiore soprattutto al di sopra del limite del bosco, nelle conche e nei canaloni, e dietro ai cambi di pendenza dove le valanghe potrebbero distaccarsi e assumere dimensioni medie.
L’accentuarsi del pericolo con l’aumentare dell’altitudine e la formazione di fessure sulla superficie nevosa sono segnali da non sottovalutare. La prudenza è raccomandata in maniera particolare sui pendii ripidi al di sotto dei 2400 metri, dove persiste il rischio di valanghe per scivolamento di neve e colate umide.
La situazione rimane in evoluzione e gli appassionati di montagna sono invitati a seguire gli aggiornamenti e ad agire con massima cautela.
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