Società
Emergenza Covid, caos anche sui rimborsi: ecco il vademecum da seguire
Tra i tanti problemi connessi con l’emergenza Covid 19 c’è anche quello dei rimborsi.
Oltre al rischio di perdere il denaro versato a causa del fallimento o della chiusura delle ditte di riferimento, c’è anche la modalità: sempre più difficile ottenere contanti, più facili voucher o buoni.
Parliamo di voli cancellati, alberghi chiusi, lezioni sospese, concerti annullati; un vespaio nel quale è molto difficile muoversi con successo.
“Altroconsumo” ha creato un sito dedicato: Assistenza Coronavirus che in due settimane ha già ricevuto 4500 richieste. Su tutto una regola generale.
Una prestazione non eseguita comporta il diritto di rimborso che però non sempre è monetario, anche perché a questo punto, potrebbe essere più conveniente dichiarare fallimento, piuttosto che procedere alla liquidazione di tutti i clienti.
In compenso rette d’asilo e mense, cerimonie non svolte, abbonamenti a palestre o piscine sono rimborsi esigibili, mentre non lo sono rette universitarie ed affitti.
Per i voli occhio alla scadenza dei termini: la beffa è dietro l’angolo. Partiamo dai voli e dai viaggi turistici. La richiesta di rimborso va presentata entro 30 giorni dal termine delle restrizioni che al momento è il 13 aprile.
Quindi c’è tempo fino al 13 maggio per non perdere quanto si è versato.
Per gli spettacoli e concerti è identico il termine dei 30 giorni, ma la scadenza è quella del 17 aprile in quanto il Decreto Cura Italia è entrato in vigore il 17 marzo.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, la trattativa è locale in quanto il servizio è gestito da Provincie e Comuni. Dal momento che è in corso una riduzione e non una sospensione del servizio, si ipotizza un allungamento dei termini di scadenza pari al periodo non goduto.
Per gli affitti di carattere turistico, è possibile chiedere il rimborso. Per le locazioni commerciali per quanto pagato a marzo, è possibile accedere ad un credito d’imposta pari al 60%.
Nulla invece si può fare per quello ad uso abitativo. Modalità di rimborso diverse, ma possibili per le rette di asili, mense e corsi. Impossibile invece per le rette universitarie in quanto la didattica online ha bypassato il problema.
Se è saltato il matrimonio o altre cerimonie si ha diritto a quanto versato a qualsiasi titolo. In conclusione una modifica da tenere presente: nel contesto dell’emergenza è decaduta l’opzione della scelta da parte del cliente. La modalità di rimborso è diventata unilaterale, la decide cioè chi eroga il servizio.
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