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Arte e Cultura

“FiguraUmane”, una scultura dedicata a Evelyn Ortner

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Venerdì mattina, su iniziativa di Merano Arte e in collaborazione con Cassa Raiffeisen Merano e il Comune di Merano, è stata inaugurata – nella galleria di sculture a cielo aperto situata in Passeggiata – un’opera realizzata dall’artista Franz Pichler e dedicata a Evelyn Ortner. La vicesindaca Zeller: “Dopo una pausa di alcuni anni viene così ripreso il progetto avviato nel 2015″.

Originaria del Vorarlberg, Evelyn Ortner ha vissuto a lungo a Merano ed è stata una delle personalità di spicco della città del XX secolo, esercitando una ricca influenza sulla sua vita sociale ed entrando nella sua memoria collettiva. In particolare è stata fondatrice e direttrice del Museo delle Donne di Merano, attraverso cui l’esperienza e il sapere femminile, ma anche relativi a tutti i generi, hanno trovato uno spazio protetto“, ha sottolineato la vicesindaca e assessora alal cultura Zeller.

Per la realizzazione dell’opera dedicata a Evelyn Ortner è stato scelto l’artista Franz Pichler, che di Ortner è stato amico di lunga data e che può vantare una radicata esperienza scultorea, con eccellenti risultati.

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Zapatos Rojos” – Il ritratto di Evelyn Ortner, nonostante un approccio figurativo, non si pone come una rappresentazione della donna quanto piuttosto come una metafora della sua variopinta personalità, anche grazie al suo taglio leggermente astratto. A prima vista la forma proposta può sembrare un cuore ma un’analisi più attenta emerge un paio di scarpe rosse. Franz Pichler, che è stato amico di lunga data di Evelyn Ortner, propone volutamente un parallelismo tra la sua passione per il collezionismo di scarpe da donna stravaganti e la campagna “Zapatos Rojos” avviata a Ciudad Juárez (Messico) nel 2009.

Questo progetto è riproposto ogni 8 marzo, in occasione della Giornata della Donna, in diverse località di tutto il mondo. Centinaia di scarpe rosse nelle strade e nelle piazze non solo rappresentano la presenza del genere femminile nello spazio pubblico, ma fungono anche da richiamo visivo delle numerose violenze sulle donne e dei frequenti femminicidi che caratterizzano società di stampo patriarcale. In questo modo, Pichler collega in modo espressivo la predilezione di Ortner per le scarpe e il suo importante lavoro per la femminilità con una tematica sociale di grande complessità.

Nuova vita per la galleria a cielo aperto – Il progetto della galleria a cielo aperto, situata sul Lungopassirio, nel tratto fra la Chiesa evangelica e via XXX Aprile, è stato ripreso per iniziativa della vicesindaca Katharina Zeller grazie al sostegno della Cassa Raiffeisen di Merano.

FigureUmane è un’iniziativa che risale al 2015, lanciata da Gabriela Strohmer e Barbara Nesticò, allora rispettivamente assessora comunale all’economia e al turismo e direttrice della ripartizione cultura e responsabile dell’unità speciale di marketing cittadino. Queste sculture intendono porre l’attenzione su figure emblematiche che hanno dato un impulso culturale e politico alla città di Merano e ai suoi dintorni, ponendosi come strumento per favorirne il ricordo.

Le personalità ritratte – Nel 2015 lo scultore tedesco Stephan Balkenhol ha ritratto Emma Hellenstainer, pioniera del turismo a Merano e in tutto l’Alto Adige. Urs Lüthi – fotografo, pittore e performance artist svizzero – ha modellato un autoritratto kafkiano in stato di metamorfosi come omaggio allo scrittore Franz Kafka, che aveva soggiornato a Merano per qualche settimana nel 1920 per cure legate a una malattia polmonare, mentre lo scultore gardenese Aron Demetz ha realizzato un monumento in marmo bianco per il poeta e pittore, meranese di adozione, Antonio Manfredi.

Nel 2016 l’artista inglese Tony Cragg ha proposto un busto commemorativo in bronzo del politico e padre dell’autonomia altoatesina Silvius Magnago. L’artista altoatesina Wilma Kammerer ha dedicato un ritratto scultoreo in acciaio inossidabile a Piero Richard, imprenditore e promotore dell’ippodromo di Merano. La FiguraUmana di Rina Riva, artista e maestra di tecniche incisorie che ha lungo vissuto a Merano, è stata affidata allo scultore gardenese Walter Moroder.

Nel 2017 l’artista Sissi (Danila Olivieri), che vive tra Bologna e Londra, ha realizzato il busto per il regista e cineasta sperimentale Bruno Jori, autore autodidatta di molti corti e lungometraggi che ha contribuito a lanciare la RAI di Bolzano nel 1966; Mimmo Paladino, uno dei maggiori esponenti del movimento italiano della Transavanguardia, è autore del bronzo di Franz J. Lenhart, artista noto soprattutto per la sua grafica pubblicitaria; l’artista altoatesino Michael Fliri ha ritratto invece Natalia Pravosudovič, compositrice russa che era stata allieva di Schönberg e che, nel 1933, venne a Merano per curarsi e vi rimase fino alla fine della sua vita. Infine, Gina Klaber Thusek, artista apolide la cui lunga permanenza in città è stata dovuta al confino, è stata rappresentata da Francis Upritchard, scultrice neozelandese che vive a Londra.

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