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Bolzano

Focolaio Centro Comini, Lega: “A noi insulti gratuiti, necessario un maggiore controllo degli ospiti”

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Il Gruppo Lega Salvini Premier in consiglio comunale risponde a quelli che definisce ‘insulti gratuiti’ ricevuti da alcuni esponenti politici, in merito all’intervento sul focolaio Covid nato all’interno del Centro di accoglienza in Via Comini a Bolzano.

Non abbiamo tempo da perdere, non siamo solo ‘in grado di sventolare la bandierina salviniana’ e non facciamo sciacallaggio politico – afferma la consigliera Patrizia Brillo – . Siamo esponenti dell’opposizione rispettosi di quella responsabilità che ci siamo assunti il giorno del voto, nei confronti dei nostri elettori, che non è semplicemente quella di alzare la mano in segno di approvazione o di urlare per opporsi in segno di contrarietà. La responsabilità di provare a cambiare qualcosa in ambito comunale, svolgendo al meglio il nostro ruolo, per migliorare il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti della politica, perché i politici non sono tutti uguali e un’altra politica è sempre possibile.

Ed è proprio per questo che siamo intervenuti su richiesta dei residenti e degli imprenditori delle aziende vicine molto preoccupati perché gli ospiti della struttura non utilizzano i dispositivi di protezione individuali e si aggirano per il cortile della struttura e nelle vicinanze“.

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E ancora: “Il nostro Capogruppo ha effettuato un’ispezione all’interno della struttura e ha evidenziato la mancanza di distanziamento e di misure di contenimento, atte a impedire una rapida diffusione del virus. La tipologia di struttura che ha bagni in comune, camerate simili a quelle militari, letti ammassati a meno di un metro di distanza e un numero di senza dimora che cambia ogni giorno, non può essere idoneo in emergenza Covid e occorre evitare in modo assoluto che la situazione vada fuori controllo, non sono a rischio solo i senzatetto ma anche tutti quelli gli operatori che li accudiscono e le loro famiglie.

Nonostante le rassicurazioni dell’Assessore Andriollo, ci teniamo a sottolineare che i tamponi sono necessari ma anche con l’accertamento della negatività del tampone esiste la possibilità di positivizzarsi nelle giornate successive, quindi il distanziamento è un provvedimento necessario, ma impossibile all’interno di quella struttura. Inoltre è altresì vero che il numero di persone ospitabili nelle strutture di accoglienza è normato dalla legge ,ma diventa un fattore  irrilevante in mancanza di distanziamento”.

“Volevamo solo richiedere con il nostro intervento tutte le procedure necessarie a contenere l’espandersi del focolaio e verificare che l’eccesso di assistenzialismo non si trasformasse in un danno per gli ospiti della struttura,  perché avevamo il sospetto che si prestasse più attenzione alle gestione dei soldi che non alla cura della persona e dopo aver visionato la struttura ,nonostante le raccomandazioni dell’amministrazione rimaniamo dell’opinione, che non ci siano i presupposti per tenere aperta la struttura e per assicurare idonee condizioni di sicurezza ai senza dimora che vi accedono e al personale costretto a lavorarci”, conclude Brillo.

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