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Valle Isarco

Fortezza: un arresto e una denuncia a piede libero, inchiesta dei carabinieri sul branco

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Due ragazzi iracheni, uno polacco, due altoatesini, uno di Chiusa e uno di Bressanone. Questi i cinque ragazzi del branco, che ha creato sconquasso l’altro ieri pomeriggio a Fortezza, identificati dai carabinieri e segnalati.

Uno di loro è stato arrestato e uno denunciato a piede libero. È il bilancio provvisorio dell’intervento puntuale del nucleo operativo, chiamato a sedare quelle intemperanze che stavano sfociando in violenza pura e gratuita.

Altri del gruppo, che si sono dileguati al suono delle sirene, hanno poi continuato la festa a base di superalcoolici, nel piccolo parco archeologico che costituisce l’unico esempio conservato di strada romana in Alto Adige. Ma la nota deve far riflettere: far riflettere sulla trasversalità del branco, che già mesi or sono era stato protagonista di violenze gratuite e di rapine a danno di altri ragazzi inermi a Bressanone. I membri del gruppo sono “amici” e tra di loro parlano italiano o dialetto tirolese pur essendo rappresentanti, si evince, di etnie e dunque di tradizioni e costumi diversi.

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La festa, organizzata a Fortezza, era stata organizzata per celebrare la fine degli arresti domiciliari di uno dei ragazzi, condannato proprio per quelle violenze perpetrate nella città vescovile.

La fuga degli altri del gruppo che si sono infilati nei nascondigli più imprevedibili (uno addirittura ha cercato rifugio in un appartamento privato), lascia comunque aperta la possibilità che scene simili si possano rivedere, che persone e cose del più “dimenticato” paese dell’Alto Adige, possano essere messe a repentaglio dall’estro barbaro che guida questi giovani pronti a gettare la maschera del perbenismo con la quale vanno a lavorare, per trasformarsi in insensati esecutori di immotivate violenze.

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