Società
In tenda con papà: un week end per riscoprire il rapporto padri-figli grazie a Officine Vispa
In tenda con Papà: porti i tuoi figli in un bosco, dormi in una tenda e i bambini sono liberi di divertirsi tra di loro, circondati da soli uomini che si riscoprono SuperPapà pronti e capaci di sostenere qualsiasi situazione che avviene in un ambiente privo di distrazioni tecnologiche e dove quello che conta è “Papà mi aiuti?”.
L’iniziativa è ideata e realizzata da Officine Vispa di Bolzano, che ha organizzato quest’anno la sua sesta edizione nella splendida area boschiva intorno a Favogna.
Si parte, come ogni anno, con l’accoglienza nel campo di tutti i papà che arrivano con i propri bambini, il montaggio della tenda, la presentazione del programma. E poi spazio alla fantasia che ti fa accendere un falò, costruire un piccolo vaso di terracotta o semplicemente ti lancia in una lunga passeggiata in solitaria alla riscoperta del rapporto padre-figli.
Quello autentico.
Due giorni in cui si crea quindi un momento unico per i padri che sono chiamati a capire, in assenza della figura materna, tutti gli aspetti della gestione dei piccoli: dal capriccio alla coccola, dalla piccola gioia all’abbraccio, dall’attività all’aperto fino ai momenti di confronto con i coetanei.
“Tutte le attività proposte, compresi di laboratori, sono pensate per favorire il dialogo e lo stare insieme tra padri e figli senza voler togliere spazio ad altro – commenta Giuseppe Elia, gestore e ideatore del progetto – . I bambini possono infatti giocare tra di loro e nel contempo anche i papà possono scambiarsi pareri e confrontarsi su esperienze e vissuti familiari diversi“.
E aggiunge: “L’iniziativa offre la possibilità di scoprire la differenza tra guardare giocare il proprio bimbo o bimba e il giocare o lavorare interagendo con i propri figli. La consapevolezza tra i due tipi di interazione risveglia nei papà un tipo di motivazione completamente diversa che li spinge a voler mutare questo rapporto ch ha già di per sé radici molto profonde”.
Sono 115 i padri che si sono finora iscritti sugli otto turni pianificati fino alla metà di settembre e che prevedono la partecipazione di un massimo di 15 papà per turno.
“Il primo anno, in via sperimentale, siamo partiti con sette iscritti. Da li in poi i numeri sono stati in costante aumento. I papà credono tantissimo in questa esperienza di confronto e formazione che gli permette di tornare nella quotidianità familiare con un punto di vista diverso rispetto a prima“, sottolinea Elia.
Ma i papà cosa ne pensano? Lo abbiamo chiesto al presidente Fit Marco Spitaleri, anche lui, insieme ad altri 15, uno “sperimentatore” di questo nuovo approccio.
“Ci si lancia in un’avventura insolita inseguiti dalle mille raccomandazioni di una madre preoccupata: ricordati di farle lavare i denti, coprila, falla mangiare, non perderla mai di vista, non farle fare male… come se un papà non fosse a tutti gli effetti un genitore consapevole.
E un po’ ti lasci condizionare forse da tutte quelle preoccupazioni, finché non arrivi al campeggio per soli papà e figli allestito da Officine Vispa. Un bosco, delle tende, un falò e poco altro. Dopo pochissimo ti rendi conto che riesci a dedicare la più completa attenzione a tua figlia.
Che non solo le fai lavare i denti e ti preoccupi adeguatamente della sua alimentazione ma scopri una nuova distanza da cui interagire con lei. Capisci come la pensa, cosa la preoccupa e come vede il mondo. E il papà? Capisce quanto è prezioso il tempo in cui è solamente “il papà“.
Cambia dunque il rapporto con i figli ma anche le prospettive di una genitorialità più moderna e dinamica che lascia alla figura maschile un raggio di azione più ampio rispetto a quello previsto dai canoni tradizionali.
“Una occasione unica in mezzo ad una natura incantata di passare un week end con i propri figli. Dal taglio dei rami all’emozionante falò, dal dormire in tenda al calore familiare dei professionali educatori. Un’esperienza davvero unica e da raccomandare a chiunque per capire quanto prezioso è il tempo con i propri figli. Un concetto spesso troppo scontato“, afferma il neurochirurgo bolzanino Enrico Guidi, dopo una delle esperienze che possono cambiare la vita e il modo di guardare al rapporto con i propri figli e che sono emblematiche di una società in profondo mutamento.
Così come Daniele Nardi o Max Maglione. Max è infatti tra i papà che assieme alla sua piccola Vittoria ha partecipato al turno del fine settimana che si è appena concluso.
“E’ stata un’esperienza unica – afferma un entusiasta Maglione – e ricca di attività che mi hanno permesso di vivere un weekend con mia figlia immerso nella natura e creando un legame ancor più forte che porteremo con noi tutta la vita.
Non mi è possibile per il momento coinvolgere anche il mio bimbo più piccolo, Leonardo, nato da pochi mesi, ma non abbiamo fretta. Aspetto che anche lui cresca per portarlo, finalmente, in tenda con papà”.
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