Società
Lockdown: dal 4 maggio nuove regole di convivenza con il virus, ma non riaprono tutti
Un allentamento atteso da tutti. La fame di lavoro si fa sentire, le aziende e i commercianti hanno bisogno di tornare a lavorare. Ma le riaperture non saranno per tutti e, se ci saranno, prevederanno regole nuove di convivenza con il virus, che pare siano destinate a durare ancora per parecchi mesi.
Non si parla dunque di un ‘liberi tutti’ come ha sottolineato il presidente del Consiglio Conte. Si tratta di allentamento delle misure restrittive che già dal 27 aprile potrebbero prevedere qualche apertura per le attività produttive considerate ‘non essenziali’.
Il ritorno al lavoro è quindi previsto per non più di 2,7 milioni di lavoratori. Ci sarà una maggiore facilità di uscita da casa anche fuori dal proprio Comune, ma non tra le regioni.
Per ciò che riguarda i singoli lavoratori e i trasporti, chi può dovrà continuare a lavorare da casa in smart working. Esclusi dal rientro gli over 65 e i dipendenti affetti da patologie pregresse rilevanti. Il limite per i lavoratori al rientro negli uffici servirebbe anche per non aggravare la situazione sui mezzi pubblici e per non creare situazioni che possano favorire una nuova ondata di contagi.
Indiscrezioni su come ci sposteremo nella ‘fase 2’ ci sono già quindi: gli spostamenti saranno consentiti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio e dalla metà dello stesso mese potrebbero riaprire i negozi al dettaglio. Poi bar e ristoranti con regole nuove.
“Sempre se i dati sul contagio lo consentiranno”, ha specificato il ministro della salute Roberto Speranza. Ogni volta che usciremo di casa con tutta probabilità avremo l’obbligo di indossare guanti e mascherine, anche per una semplice visita a dei parenti.
Mascherine e distanziamento sociale sono le misure che dovremo mantenere fino a quando non ci sarà il vaccino. Le distanze rimangono però da definire: tra comunità scientifica e politica c’è un dibattito sul distanziamento minimo che si dovrà mantenere per evitare il contagio.
C’è chi parla di 1 metro sufficiente tra una persona e l’altra, chi di 1,80 e altri ancora di 2 metri mentre negli spazi arischio affollamento, la distanza però potrebbe essere ampliata.
Il piano nazionale dovrà ovviamente tenere conto delle peculiarità regionali e delle Province autonome di Bolzano e Trento.
A Bolzano e provincia, seguendo il modello delle linee guida per l’edilizia che hanno consentito la riapertura in sicurezza delle attività fino a cinque dipendenti, si è lavorato per fare sì che anche il settore che comprende i saloni di acconciatura ed estetica possa ripartire al più presto in sicurezza.
Per i negozi al dettaglio si aspetta invece l’ordinanza provinciale della giunta Kompatscher che seguirà al prossimo decreto governativo.
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