Merano
Merano, Caserma Rossi: «No alla demolizione delle palazzine»
Il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher ha ricevuto a palazzo Widmann il sindaco e la vicesindaca di Merano per discutere dei tempi e delle modalità del passaggio della caserma Rossi di via Palade dalla Provincia al Comune. Il sindaco Dal Medico ha ribadito la sua contrarietà alla demolizione degli edifici esistenti nell’area.
Lunedì mattina il ministro della difesa Lorenzo Guerini e il governatore della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher hanno firmato l’atto modificativo ed integrativo ai tre accordi tra Stato e Provincia per il trasferimento di beni militari. Altre nove aree militari dismesse sono state così cedute alla Provincia, fra queste anche la caserma Francesco Rossi di via Palade. Martedì pomeriggio il sindaco Dario Dal Medico e la vicesindaca Katharina Zeller si sono recati a Bolzano per incontrare il Landeshauptmann e rappresentare i desiderata del Comune a riguardo.
“L’immobile – ha spiegato ieri in conferenza stampa il sindaco Dal Medico – sarà a disposizione dell’amministrazione provinciale a tutti gli effetti con la trascrizione tavolare prevista entro la fine del mese di luglio. Pertanto il Comune di Merano potrebbe disporne, intanto in forma di comodato, già nel mese di agosto, magari per ospitare eventi. Abbiamo illustrato al presidente Kompatscher quelle che sono le nostre idee, le nostre aspettative e le esigenze della popolazione relativamente all’utilizzo di quest’area”.
“Per quanto riguarda i progetti di SASA – ha proseguito il primo cittadino – ritengo che la caserma Rossi non sia adatta alla realizzazione di un’autorimessa. Premesso che non ne abbiamo ancora parlato né in Giunta né in Consiglio, per la mia sensibilità, che ho peraltro riscontrato anche in altre persone, la caserma Rossi rappresenta una memoria storica di Merano, perché lì ogni mese – finché la struttura ha adempiuto alle sue funzioni di centro di addestramento reclute – ci sono passati ogni mese più di 1.000 ragazzi.
Demolire le costruzioni esistenti – e mi riferisco alla palazzina comando, ai due edifici in cui alloggiavano i militari e a quella che ospitava lo spaccio – sarebbe uno sfregio nei confronti di una parte di storia della nostra città. A mio avviso gli stabili andrebbero ristrutturati perché gli spazi interni sono enormi”.
“Ad ogni modo già lunedì lo stesso presidente Kompatscher, che ieri ci ha ascoltato con vivo interesse e che ha confermato di volerci venire incontro, aveva sottolineato che saranno i Comuni a decidere la destinazione delle superfici loro cedute, ovviamente coinvolgendo la popolazione e tutte le realtà locali. Confido quindi di poter contare sul supporto del Landeshauptmann nelle trattative che avvieremo con SASA per convincere la società inhouse a realizzare una rimessa su più livelli che occupi meno spazio di quello inizialmente richiesto“, ha concluso Dal Medico.
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