Merano
Merano: senzatetto, “stiamo lavorando a una nuova soluzione”
Giovedì pomeriggio in municipio l’assessore ai servizi sociali Stefan Frötscher ha incontrato le operatrici e gli operatori della Caritas, della Comunità comprensoriale del Burgraviato e dello Jugenddienst per discutere della questione delle persone senzatetto.
L’obiettivo: concordare nuovi criteri di accesso, a partire dai primi di giugno, ai container di via IV Novembre, provvisoriamente chiusi alla fine di aprile col termine dell’emergenza freddo.
“Merano dispone già di una rete di strutture idonee a ospitare persone senzatetto, come casa Arché, l’alloggio notturno e casa Martha & Maria“, ha premesso l’assessore Frötscher. “Per offrire un riparo alle persone senza fissa dimora nel corso dei mesi invernali, in accordo con la Provincia si era deciso di accogliere le persone bisognose nei container di via IV Novembre fino alla fine del mese di aprile.
Una proroga della gestione della struttura per un ulteriore mese, se pur tecnicamente possibile nonostante le oggettive difficoltà organizzative, non è parso opportuno, anche perché parlare di emergenza freddo in maggio è davvero fuori luogo”.
“Il nostro obiettivo è ora quello di rendere di nuovo accessibili i container di via IV Novembre a partire da giugno. Due o tre di questi prefabbricati rimarranno comunque a disposizione per poter far fronte a eventuali situazioni emergenziali. L’incontro di ieri è servito a definire diversi aspetti tecnico-organizzativi della gestione della struttura e a concordare i nuovi requisiti di accesso alla medesima“, ha spiegato Frötscher.
“In quest’ottica è necessario rendersi conto che il quadro, rispetto agli anni passati, è cambiato. Oggi le persone senzatetto non sono più soltanto quelle che l’immaginario collettivo identifica ancora con i classici clochard seduti sulle panchine in alcune zone della città.
Ci sono ad esempio anche giovani che hanno un lavoro fisso ma non un alloggio, perché il mercato immobiliare offre loro troppo poco e a prezzi inaccessibili. Quello della casa è infatti un problema diffuso che interessa cittadine e cittadini di diversa estrazione sociale e differenti fasce di età.
Dobbiamo e vogliamo dare una risposta concreta a questa situazione di precarietà attraverso una rete di accoglienza che sappia offrire, ove necessario, anche progetti di reinserimento”, ha confermato Frötscher.
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