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Alto Adige

Operazione “Bahnhof 2019”: duro colpo allo spaccio nigeriano del parco Stazione. 7 arresti

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I Carabinieri della Compagnia di Bolzano, al termine di una articolata indagine condotta negli ultimi mesi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo, hanno disarticolato questa mattina lo spaccio di stupefacenti sull’area del parco della stazione ferroviaria di Bolzano.

Dalle prime ore della mattina fino al tardo pomeriggio, oltre 70 Carabinieri del Comando Provinciale di Bolzano, supportati da unità cinofile antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Laives e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, militari del 7° Reggimento di Laives e con l’ausilio aereo del 3° Nucleo Elicotteri di Bolzano, hanno operato perquisizioni e controlli a tappeto in diverse aree della città, concentrandosi sul parco della stazione ferroviaria del capoluogo, ove da tempo avevano monitorato l’attività di spaccio di un gruppo di nigeriani, che lì avevano costituito un fiorente mercato di diversi tipi di sostanze.

L’operazione ha consentito l’arresto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bolzano su richiesta della locale Procura, di 7 soggetti, tra i quali anche il nigeriano che qualche giorno addietro aveva aggredito i Carabinieri al parco della stazione con un bastone, ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.



Ulteriori 2 sono attualmente ricercati: si tratta di soggetti in Italia senza fissa dimora per i quali sono state diramate le ricerche a livello nazionale. A 2 indagati è stato notificato il divieto di dimora nel comune di Bolzano. 1 degli arrestati di oggi è stato arrestato a Merano, dove era ospitato da connazionali, mentre gli altri indagati tratti in arresto sono stati individuati presso il parco della stazione ferroviaria e lungo le passeggiate del Talvera.

Nel corso dell’indagine, avviata nei primi mesi del 2019, i Carabinieri della Compagnia di Bolzano, attraverso servizi di osservazione e pedinamento, hanno potuto infatti riscontrare e documentare numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, riconducendoli ai predetti cittadini stranieri, tutti tra i 19 ed i 37 anni, in Italia senza fissa dimora, di cui uno solo titolare di un permesso di soggiorno ancora in corso di validità (gli altri sono cittadini extracomunitari il cui titolo di soggiorno risulta non più valido).

L’attività investigativa ha avuto il suo inizio nel marzo 2019, quando a seguito di numerosi servizi di prevenzione e contrasto operati nell’area, i Carabinieri hanno messo a sistema una serie di informazioni per collegare alcuni di questi soggetti al mercato dello spaccio di droga a Bolzano.

Invero i militari erano più volte intervenuti, come anche altre forze di polizia, per alcuni violenti episodi, accaduti tra cittadini stranieri, che avevano dato luogo a risse o a più contenute liti tra loro, spesso poi sfociate in tentativi di aggressione anche verso le forze dell’ordine che intervenivano per sedare tali episodi.

Inoltre, numerose sono state le occasioni in cui i servizi di prevenzione operati nell’area avevano portato a fermare soggetti extracomunitari per singoli episodi di spaccio, con conseguente sequestro della sostanza e la segnalazione al Commissariato del Governo degli assuntori.

L’organica e strutturata manovra investigativa dei Carabinieri, ha consentito quindi di dimostrare l’operatività dei nigeriani nel settore dello spaccio di stupefacenti, con osservazioni e sequestri condotti nel tempo, che hanno complessivamente consentito di denunciare 12 persone per spaccio, 2 per inosservanza alla legislazione sull’immigrazione e ulteriori 2 per resistenza o violenza a pubblico ufficiale.

30 sono state invece le persone segnalate al Commissariato del Governo di Bolzano quali assuntori di droga, tutti soggetti residenti in provincia di Bolzano, oltre 80 le persone (tra uomini e donne), controllati nel corso delle operazioni poiché, nel corso dei controlli, si erano approcciati agli indagati, venendo però fermati e identificati prima di acquistare il narcotico.

Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno sequestrato quasi 1500 euro in contanti, quali provento delle attività di spaccio degli indagati, sequestrando complessivamente quasi 400 dosi di droga tra eroina, cocaina, hashish e marijuana.

L’attività investigativa è stata condotta senza l’ausilio di attività di intercettazioni ma con la più classica attività di controllo puntuale del territorio, osservazioni costanti e pedinamenti puntuali, che hanno consentito di fotografare o riprendere in video gli spacciatori mentre cedevano le dosi di stupefacente ai clienti, alcuni dei quali anche non giovanissimi.

Proprio queste lunghe osservazioni hanno consentito i numerosi interventi dei Carabinieri che, immediatamente dopo le azioni di spaccio, intervenivano per fermare spacciatore ed acquirente, al fine di documentare l’operatività del gruppo criminale, con interventi “chirurgici”, spesso invisibili alla popolazione o ai turisti che transitano abitualmente dal parco della stazione ferroviaria.

Le indagini hanno consentito di accertare come gli indagati avessero la disponibilità di vari tipi di stupefacente (eroina – cocaina – hashish e marijuana) e che esistesse presso i giardini ferroviari un vero e proprio bazar illegale realizzato alla luce del sole.

Gli indagati infatti si sentivano particolarmente sicuri, nonostante le frequenti sortite delle forze di polizia, operando nell’area indifferenti al passaggio di cittadini o turisti.

A volte gli indagati, al fine di eludere i controlli da parte della Forze di Polizia, hanno anche inscenato litigi tra loro ed in due casi, per sottrarsi al controllo dei Carabinieri, hanno provato a reagire colpendo i militari intervenuti.

Peraltro, lo stretto coordinamento attuato tra le forze di polizia, ha consentito un proficuo e costante scambio informativo tra Carabinieri e le altre forze dell’ordine, proprio per consentire un costante monitoraggio dell’area e rafforzare il dispositivo di prevenzione generale.

Molti sono stati in questi mesi i servizi congiunti operati tra Carabinieri e Questura, proprio per il controllo delle aree verdi della città, tenendo sempre a fuoco l’obbiettivo di monitorare le attività criminali in essere.

L’operazione di oggi costituisce dunque un’importante risposta istituzionale ad un fenomeno diffuso e pericoloso – si legge in una nota –  e certamente non esaurisce l’impegno comune di contrastare il mercato delle droghe, foriero di significativi guadagni per le organizzazioni criminali.

Gli arresti operati costituiscono un prezioso tassello a conclusione di una complessa attività investigativa dell’Arma, ma rappresentano anche una parte di un più puntuale e costante lavoro di prevenzione e controllo del territorio che vedrà, anche nei prossimi mesi, impegnati i Carabinieri dell’Alto Adige nel garantire elevati livelli di sicurezza alla popolazione“.

 

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