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Italia ed estero

P.A, Brunetta: cambiano le regole dei concorsi, svantaggiati i neo laureati

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Svecchiare un sistema decisamente invecchiato, frenato dal blocco del trunover e appesantito da tecnologie obsolete”: è questo il principale obiettivo, annunciato dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta.

Per sciogliere i nodi e riuscire nell’impresa, il Ministro avrebbe annunciato di voler procedere all’assunzione di migliaia di giovani ogni anno, cambiando considerevolmente le regole dei concorsi pubblici. “ Bisognerebbe assumere 150 mila giovani l’anno”: sostiene Brunetta, ribadendo un concetto già piuttosto chiaro dall’inizio del suo mandato.

Concetto che, ha scatenato la preoccupazione e le proteste degli stessi giovani, proprio a causa delle nuove regole sui concorsi pubblici inserite nell’ultimo decreto legge. Infatti, anche se il nuovo impianto concorsuale elimina la prova pre-selettiva e prevede una sola prova scritta ed eventualmente una orale in video conferenza, quello che farà davvero punteggio saranno titoli e master.

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Spesso però, i particolari corsi post laurea sono difficilmente sostenibili, soprattutto per un neo laureato, visto che un master può arrivare a costare diverse migliaia di euro e non tutti possono permetterselo.

A margine, l’annuncio di Brunetta sulle nuove regole ha quindi scatenato decine appelli di giovani, ma il Ministro nonostante le preoccupazioni insiste nella bontà del suo obiettivo: “ sto cambiando una cosa difficilissima, le regole del gioco del reclutamento dei dipendenti pubblici se non le cambi le regole non puoi fare il ricambio generazionale”.

Infatti, nonostante le reazioni di molti giovani, Brunetta sembra davvero convinto della scelta, aggiungendo che il nostro è un Paese “ svilito e desertificato dal proprio capitale pubblico ” ed è necessario procedere.

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Infine, complice la pandemia, la soluzione dello smart working resterà, ma sarà utilizzato solo se risponderà a determinati obiettivi, come quello di migliorare l’organizzazione del lavoro, l’efficienza del lavoro e se aumenterà la soddisfazione dei cittadini.

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