Dillo a Noi
Prima gli italiani? Solo se sanno parlare tedesco
Dillo a Noi è la rubrica di denuncia e/o di opinione de La Voce di Bolzano. L’opinione che ospitiamo questa settimana è di Fabrizio Pollinzi, autore del blog L’Informatore.
Bentrovati care amiche e cari amici Informati. Avrete notato che la bandiera issata non è la “Stars and Stripes” americana, ma una più improbabile bandiera del partito autonomista sudtirolese SVP, piantata a mo’ di conquista sul deretano di un probabile leghista.
Come potrebbe non essere altrimenti, dato che nella trattativa per la formazione della nuova giunta provinciale, pare che la “quadra” raggiunta tra l’SVP e la Lega, si basi sulla questione della mancata apertura alla scuola trilingue nonché ad una riapertura del tema della toponomastica, tanto a cuore ai medievali SVP, nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale abbia sancito definitivamente che in Alto Adige la segnaletica deve essere bilingue.
Eppure le truppe cammellate, capitanate dall’assessore da riporto Phillip Achammer, persistono nell’arrogante convinzione che la Provincia Autonoma di Bolzano sia una nazione a se stante, governata da regole discriminanti e vessatorie in un clima di regime partitocratico che fa tanto feudalesimo. Quindi, nessuna proposta e/o concessione alla Lega che, come in precedenza aveva fatto il “dipartito” PD, si accinge a far da scendiletto ai senza terra del partito della stella alpina. Quindi non se la prendano a male i “#legaioli” altoatesini, che se una volta stavano dritti perché ce l’avevano duro, ora saranno rigidi per via dell’asta della bandiera della stella alpina ben impiantata nel didietro. D’altronde le aspettative create dal sodalizio leghista insieme all’hashtag promozionale #Primagliitaliani, aveva fatto ben sperare la sponda italiana dell’Alto Adige, stanca del scendilettismo da operetta del PD e soprattutto stanca dell’SVP, o così sembrava. Aspetta e spera.
Alle urne si doveva palesare una protesta corale nei confronti dell’SVP e del PD. La protesta è stata parziale, muore il PD ma l’SVP soprattutto grazie ai consensi degli italiani, si riconferma forza di maggioranza. Sono così forte che un estenuato Bessone nell’intervista a margine dell’accordo raggiunto, racconta che è giusto che gli italiani che vogliono frequentare scuole di lingua tedesca debbano sostenere un esame di lingua che accerti il grado di conoscenza, altrimenti avremmo una scuola zoppa perché le lezioni sarebbero viziate dal ritardo nell’apprendimento della lingua. Bravo Bessone, anzi bravissimo. E come la mettiamo con tutti gli altri stranieri che non conoscono né l’italiano tantomeno il tedesco? Cacciarli dalla scuola non si può e non si deve, però gli italiani che non conoscono il tedesco diventano un peso per le scuole germanofone, mentre gli studenti stranieri nelle scuole italiane pesano di meno. Comincia male questa giunta, molto male. Se dalla parte della stella alpina la credibilità è un miraggio, dalla parte leghista la credibilità dopo quest’atto di sottomissione diventa una Chimera. Qui ci vorrebbe il miglior #Bellerofonte, il quale chissà cosa avrebbe scritto di questa debacle leghista nella sua rubrica pubblicata da “La Voce di Bolzano”. Credo che stavolta neppure con le preghiere di Salvini si riusciranno a raddrizzare le cose.
Non auguro nulla alla nuova giunta entrante, già determinata a rinnovare lo scempio proposto negli ultimi anni, con sanità allo sfascio, una simonia ben radicata nelle alte sfere amministrative dove prevale il senso del “sistemare una persona” e non quello di far funzionare bene le cose. Chi deve intraprendere un lungo viaggio in auto, fa i dovuti controlli, olio, acqua, gomme, luci, affinché quello che è prevedibile si possa prevenire, ma se intraprendo un viaggio con le gomme lisce, prima o poi la foratura arriva. Questa è la nuova giunta SVP-Lega.
(https://fabriziopollinzi.blogspot.com.linformatore.net/2019/01/prima-gli-italiani-solo-se-sanno.html)
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