Politica
Rinnovo dello Stato di emergenza: attenzione a quello che sta accadendo
“Il 31 luglio 2021 il primo ministro Draghi pare intenzionato e rinnovare lo Stato di Emergenza. Lo stato di emergenza è stato deliberato per la prima volta dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020 dal governo Conte. Di proroga in proroga si giungerà al 31 luglio 2022 ma la durata dello stato di emergenza (previsto dal decreto legislativo 1/2008) non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di altri 12 mesi quindi massimo fino al 31 gennaio 2022.
Cosa può accadere durante lo stato di emergenza? Si possono approvare leggi e decreti, si possono disporre misure restrittive, si possono mantenere in funzione gli organi precedentemente creati (Cts, commissario straordinario, ecc.). Dobbiamo però ricordare, ed è fondamentale farlo, che lo Stato di Emergenza non è sancito dalla nostra Costituzione, non è stato inserito appositamente perché è proprio così che sono nati i regimi del ‘900.
Si tratta di una legislazione della Protezione Civile, che si occupa d’intervenire in casi di eventi calamitosi, di situazioni di emergenza in genere al fine di tutelare l’incolumità delle persone. La dichiarazione dello stato di emergenza deve provenire prima dal basso, cioè dai Comuni che chiedono aiuto alle regione le quali poi si rivolgono allo Stato centrale per ottenere l’autorizzazione alla richiesta.
Quali sono i presupposti? Viene richiesto quando c’è una reale motivazione. Esso concede alcuni poteri al dipartimento della protezione civile, ma nessun potere al governo. Dopo un anno e mezzo non si parla più di pandemia, ma di endemia cioè di malattia esistente che va gestita in maniera ordinaria. Questo stato di emergenza non ha nulla di legale ma ha la funzione di veicolare nei cittadini la percezione che ci sia qualcosa di spaventoso, di catastrofico e di eccezionale.
In questo modo molte norme possono venire sospese e la Costituzione venir mestamente messa da parte. Poi, se vogliamo dare uno sguardo al passato, potremmo trovare somiglianza tra il fascismo di Mussolini ed il grande potere autoritario e poco democratico di Draghi. Poco democratico in quanto non abbiamo quasi più il controllo del Parlamento il quale ora approva incondizionatamente tutto; l’opposizione è inesistente e divinamente allineata all’unico pensiero ora permesso. Questo di democrazia non ha più nemmeno la parvenza.
A mio parere questo prolungamento dello stato di emergenza ha l’amaro sapore di un pericolo civile imminente all’interno dello Stato. Le prevedibili chiusure autunnali per le attività commerciali, accompagnate da conosciute restrizioni sociali, potrebbero portare il popolo a malcontenti anche violenti.
Ecco perché il ministro Draghi, uomo delle banche e nemico del popolo (perché uno non esclude l’altro), ha posizionato il generale Figliuolo come commissario straordinario per l’attuazione ed il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento ed il contrasto dell’emergenza epidemiologica, un generale dell’esercito per un problema che continuano a chiamare “sanitario” mentre è chiaramente, visibilmente e ragionevolmente un problema di regime! La storia si ripete“.
Il contributo per La Voce di Bolzano è di Cristina Barchetti, coordinatrice regionale Trentino Alto Adige di Vox Italia.
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