Politica
Territorio forestale mangiato dalle coltivazioni agricole. Urzì: “Troppe le 200 richieste ogni anno”
“Duecento sono in media ogni anno in provincia di Bolzano le richieste di trasformazioni da bosco in verde agricolo. Si tratta di richieste di proprietari, per lo più coltivatori diretti, e la superficie convertita annualmente a livello provinciale raggiunge in media un’estensione da 80 a 100 ettari. Una grande parte di questi cambi di coltura riguarda aree che nel passato erano già utilizzate dall’agricoltura”.
Lo comunica l’assessore provinciale allo sviluppo del territorio e al paesaggio Maria Hochgruber Kuenzer in risposta ad un’interrogazione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì che chiedeva di sapere quali fossero le procedure per la trasformazione di territorio forestale o naturale in agricolo e quali dimensioni di territorio forestale o naturale siano state convertite dal 2015 in agricolo “Per la trasformazione di territorio forestale in agricolo esiste una procedura apposita, ai sensi della legge provinciale Territorio e paesaggio” – spiega Kuenzer.
“Il Comune con delibera della Giunta, avvia la procedura di trasformazione. Dopo la pubblicazione della delibera e della documentazione tecnica della trasformazione la Commissione per la trasformazione della destinazione d’uso da bosco, pascolo e verde alpino, verde agricolo o prato e pascolo alberato rilascia il suo parere. Segue la deliberazione del Consiglio comunale e infine il decreto dell’assessore provinciale competente per l’approvazione definitiva della trasformazione oppure, nei casi in cui la Commissione e il Consiglio comunale abbiano deciso differentemente sulla richiesta di trasformazione, la delibera della Giunta provinciale”.
Dati certi sul numero delle trasformazioni non ve ne sono. Scrive infatti l’assessore: “La Ripartizione Natura, paesaggio e territorio non tiene un elenco del luogo e dei proprietari richiedenti delle trasformazioni. Nel Bollettino Ufficiale della Regione sono pubblicate le delibere della Giunta provinciale e i decreti dell’assessore competente, nelle quali sono indicati i dati delle parcelle catastali“.
Infine, Urzì chiedeva quali misure siano attuate per la preservazione degli attuali equilibri fra superfici agricole e forestali/naturali.
“Molte trasformazioni – spiega l’assessore Hochgruber Kuenzer – sono state approvate parzialmente e in parte sono state anche rigettate completamente, per evitare di toccare elementi ecologici e paesaggistici di particolare pregio o settori boschivi di rilevante funzione protettiva o ricreazionale. Quasi sempre (le trasformazioni) sono correlate da dettagliate misure di mitigazione e di compensazione ecologico-paesaggistica, tra cui rimboschimento di aree disboscate di estensione simile delle aree di dissodamento, la realizzazione di stagni o di habitat umidi, la messa a dimora di siepi o di gruppi di alberi negli ambiti agricoli, la creazione di castagneti, di pascoli alberati, di frutteti ad alto fusto, nuovi elementi d’interconnessione ecologica, interventi di rinaturalizzazione su corsi d’acqua e altri misure di rivalutazione ecologica”.
“Importante – conclude l’assessore – è pure tenere le singole trasformazioni entro misure limitate e di evitare la creazione di nuove aree agricole in mezzo a formazioni boschive estese e compatte. Tenendosi a tutti questi criteri si riesce a preservare gli equilibri fra le superfici agricole e forestali/naturali”. Troppo poche le assicurazioni ricevute, rileva Urzì, non esiste nemmeno una certezza su quanto terreno boschivo sia stato consumato per scopi speculativi agricoli, ma non solo.
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