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Schwazer assolto, Donati: “Eravamo scomodi, ora a Tokyo ma con le garanzie”

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Dopo la vittoria avvenuta con l’archiviazione con assoluzione dall’accusa di doping del 2016 da parte della Procura di Bolzano, Alex Schwazer ha deciso di festeggiare tornando ad allenarsi (ma non aveva mai smesso).

Per il suo allenatore Sandro Donati “è la fine di un incubo” cominciato cinque anni fa con il rilevamento di urine alterate e la  successiva squalifica per otto anni dalle gare con la cancellazione di tutti i risultati sportivi ottenuti nel 2016.

Donati parla all’Ansa di “calunnie arrivate da un’istituzione che ha avuto il potere di architettare un’accusa che sembrava perfetta. Soprattutto verso un atleta che aveva un precedente“, invitando tutto il mondo sportivo a una riflessione su quanto accaduto e che potrebbe ancora accadere ad altri atleti.

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Ora per il marciatore italiano, campione olimpico della 50 km a Pechino 2008, si riapre la prospettiva delle competizioni. E’ stata infatti richiesta la riammissione immediata in vista di un’eventuale partecipazione a Tokyo 2021. A questo proposito l’avvocato Gerhard Brandstaetter si attiverà presto per la revoca della squalifica sia a livello civile che sportivo perché “andranno prese in considerazione le motivazioni del giudice penale“.

Ma il rischio che qualcuno possa ancora una volta tendergli una trappola, secondo Donati è alto. “Per questo motivo – dice – sarà necessario strutturare un sistema di protezione da eventuali nuove manomissioni dei campioni di urina che verranno prelevati dall’antidoping internazionale“.

Restano di falso ideologico, frode processuale e diffamazione le ipotesi di reato avanzate dal gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, nei confronti di chi avrebbe manipolato le provette di Alex.

 

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