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Sostegno alla famiglia, Pillon: «3 anni di contributi figurativi per ogni figlio e aumento degli assegni famigliari per le mamme lavoratrici»

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Si sta discutendo molto nelle ultime settimane del disegno di legge del senatore leghista Silvano Pillon sull’affido condiviso dei figli e il loro mantenimento.

Il ddl in sintesi introduce la “bigenitorialità perfetta”, cioè, in caso di separazione di una coppia, il mantenimento dei figli, il loro affido, e di conseguenza i costi e il tempo passato con loro, devono essere equamente divisi tra padre e madre.

Il disegno di legge a prima firma Pillon è arrivato in commissione Giustizia del Senato lo scorso 10 settembre 2018.



Il senatore leghista e organizzatore del Family Day, noto per le sue prese di posizione contro le unioni civili e l’aborto, ha difeso il disegno di legge, che era stato ampiamente criticato da più parti, sostenendo che non è vero che sia maschilista ma che ha l’obiettivo di diminuire la conflittualità tra i genitori e consentire ai bambini di stare con padre o madre per tutto il tempo che vogliono.

Il ddl punta tra le altre cose a prevedere come obbligatoria per le coppie con figli la mediazione al fine di aiutarle a trovare un accordo nell’interesse dei minori.

Con il Senatore Pillon non abbiamo però parlato del nuovo disegno di legge ma dei temi più legati alla famiglia, all’educazione dei figli e agli aiuti che il suo governo sta mettendo nero su bianco.

Mi spiega cos’è di preciso il «Comitato difendiamo i nostri figli»?

«È il comitato del Family Day che ha organizzato gli eventi del 2015 e del 2016  presieduto e diretto ora dal professor Massimo Gandolfini che sta facendo un gran lavoro di raccordo fra le realtà politiche territoriali e centrali con l’obiettivo di costruire un grande fronte «pro live» e «pro family» nel nostro paese».

Come ha intenzione di muoversi il ministro dell’istruzione per salvaguardare i bambini dalla propaganda LGBT?

«Premetto che questa domanda dovrebbe essere rivolta al ministro competente. Io mi limito però a prendere atto delle decisioni che il ministro ha preso in questi giorni a cui noi abbiamo plaudito e che ci hanno visti concordi nel bloccare la diffusione dei questionari vergognosi che dovevano essere distribuiti nelle scuole Umbre ai bambini di 12 e 13 anni in cui il bambino veniva costretto a scegliere la propria identità sessuale fra: bisessuale, eterosessuale, moderatamente omosessuale, asessuale o omosessuale. Dopo il deposito di una nostra interrogazione il ministro ha subito bloccato la distribuzione e l’iniziativa. Ora accanto a questo faremo anche una segnalazione alla corte dei conti perché questi questionari sono costati alla collettività 40 mila euro. Il ministro ha emanato inoltre una circolare dove si ricorda che, come dice la costituzione italiana e il codice civile, spetta solo ai genitori il diritto e dovere di educare i propri figli, ricordando che qualsiasi iniziativa come l’educazione alla sessualità deve avere il preventivo consenso informato dei genitori e deve passare attraverso un’accurata e dettagliata specificazione dei contenuti che si intendono veicolare».

Lei si batte da tempo contro l’ideologia Gender, mi sa dire come definirebbe tale ideologia?

«Io non voglio certo fare il teorico del complotto o cose del genere, e premetto che ognuno nel privato può fare ciò che vuole senza problema. Ma se questi comportamenti servono invece per condizionare i minori allora la famiglia deve sempre avere la priorità, quindi lasciamo perdere i bambini. La mentalità gender è costruita nelle università di filosofia degli Stati Uniti ed ha come lettura della realtà che l’identità di ciascuno di noi non è determinata dalla nostra natura sessuale ma che ciascuno è libero di scegliere la propria identità sessuale, che quindi non è più una caratteristica della persona. Il gender sostiene insomma che la natura della propria sessualità è una scelta, come un catalogo dove di decide a prescindere dal nostro corpo. Questo è quello che noi chiamiamo gender, la costruzione di una realtà alternativa che non ha nulla a che vedere con la realtà vera e che passa purtroppo sulla pelle dei bambini. Questo noi non lo vogliamo».

E perché la sinistra in questi anni ha più volte affermato che tale ideologia non esiste?

«Si sa che ciò che non esiste non può essere colpito, in questi anni c’è stata una precisa volontà della sinistra italiana di nascondere questa cosa per poter così agire indisturbati»

Quali politiche attuerete per la famiglia?

«Per quanto riguarda i temi etici non sono oggetto dei lavori e del contratto di governo. Quindi non sono previsti interventi o forzature su questi temi ne da una parte nel dall’altra. Stiamo lavorando invece sul sostegno alla famiglia e sullo sviluppo della natalità che negli ultimi anni è crollata. Oltre al grandissimo lavoro del ministro Fontana che ha trovato 400 milioni di euro per rilanciare la natalità ho presentato due emendamenti alla finanziaria. Uno propone che la donna lavoratrice e madre con più di 3 figli veda attribuito alla sua posizione previdenziale 3 anni di contributi figurativi per ogni figlio, conseguentemente avrà un anticipo del pensionamento di 3 anni per ogni figlio, questo per sostenere le donne lavoratrici e madri che rappresentano un tessuto importantissimo per il nostro paese. L’altro emendamento riguarda l’assegno famigliare. In pochi sanno che esiste un fondo degli assegni famigliari che si autofinanzia con i contributi dei lavoratori che è in attivo di 1 miliardo di euro che  però o non vengono spesi o vengono incanalati altrove. Ebbene, proporrò di alzare il livello di contribuzione in modo che l’assegno pesi di più nelle tasche delle famiglie» 

Sarà in piazza domani a Roma?

«Sarò certamente in piazza insieme a Matteo Salvini a Roma per sostenere la sua grande azione di Governo e quella della Lega»  

Come sta il Ministro dell’Interno?

«Benissimo, mai stato meglio» 

 

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