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Economia e Finanza

UE sospende patto di stabilità fino alle fine del 2022 e indica le linee guida per Recovery

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Equilibrio tra investimenti e riforme, unite alla rapidità di attuazione, sono le linee guida suggerite da Bruxelles ai Governi europei nel creare il Recovery da presentare entro il 30 aprile, per non perdere l’occasione di uscire dalla crisi economica provocata dalla pandemia.

Il vice-presidente della Commissione Europea, Dombrovskis nel suo intervento comunitario, oltre a presentare le priorità per il semestre europeo di quest’anno, ha riferito che il patto di stabilità sarà sospeso fino alla fine del 2022.

La linea di Bruxelles è stata condivisa anche dal Commissario all’economia, Gentiloni, che nei giorni scorsi ha sottolineato la priorità di continuare con le misure di sostegno all’economia che andranno avanti fino a quando non saranno riconquistati i livelli di crescita pre-pandemia, ovvero del 2019.

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Anche Dombrovskis dello stesso parere, condivide: “ é fondamentale che le misure di sostegno e di bilancio restino in atto per tutto il tempo necessario

Inoltre, con cauto ottimismo ha previsto una risalita del Pil verso metà del 2022. Raggiunto tale obbiettivo, gli stati membri dovranno riprendere in mano le politiche che mirano ad avere posizioni di bilancio prudenti a medio termine.

Questo significa che per ora l’Europa supporta e spinge gli Stati a creare piani nazionali ambiziosi per la ripresa, da realizzare in questo arco di tempo, perché dopo i rubinetti potrebbero chiudersi. Un avviso indirizzato anche al Governo italiano, che per velocizzare l’attuazione degli impegni scritti nel recovery ha in mente una tabella di marcia precisa ed il ricorso al decreto legge.

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Il decreto legge sarebbe infatti, lo strumento più adatto per eliminare ostacoli burocratici e semplificare le regole sulla pubblica amministrazione e quelle sugli appalti, oltre che per procedure straordinarie per il Recovery. Decreto che dovrà necessariamente arrivare in Parlamento entro la fine di questo mese per riuscire a correggere eventualmente il testo e spedirlo entro il 30 aprile a Bruxelles. Provvedimento d’urgenza necessario e senza il quale, la Commissione non aprirà i rubinetti per erogare gli anticipi degli aiuti, ovvero il 13% entro giugno prossimo.

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