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La «Voce di Bolzano» compie un anno di vita: oltre 5 milioni di pagine lette e un bilancio positivo

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Nella foto Roberto Conci, ad di Cierre Edizioni e titolare di copyright La Voce di Bolzano e La Voce del Trentino
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Lo scorso 10 settembre La Voce di Bolzano ha compiuto il suo primo anno di vita.

12 mesi intensi di lavoro sul territorio che hanno permesso alla nostra testata, allora completamente sconosciuta ai più, di collocarsi tra i punti di riferimento per l’informazione nel capoluogo e non solo.

In questi mesi abbiamo imparato a conoscerci, abbiamo dialogato e a volte ci siamo anche misurati in confronti duri, ma sempre rispettosi, tra giornalisti e lettori.

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Ci avete dimostrato la vostra stima e tutto il vostro affetto in moltissime occasioni. Noi, dal canto nostro, abbiamo messo il massimo impegno per garantire un’informazione puntuale e di qualità.

Spesso i primi sulla cronaca cittadina e della Provincia, abbiamo dimostrato con coraggio e, diciamolo, una certa dose di irriverenza, la nostra grande passione per il giornalismo d’inchiesta che quest’anno ci ha visto concentrati in particolar modo sulla Sanità, grazie alla rubrica Angolo di Bellerofonte, curata dal nostro eccellente collaboratore e amico Fabrizio Pollinzi.

Un contributo, quello del nostro giornale, che non ha infatti ignorato le criticità del sistema sanitario altoatesino a fronte di un miliardo e trecento milioni di budget annuo a disposizione della Asl locale.

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Il resto è storia, e tanto ben raccontata da fare della nostra pubblicazione la più temuta dalla pubblica amministrazione in Alto Adige.

Non è stato certo il nostro Bellerofonte il primo a mettere il dito in una piaga ormai già conosciuta e le cui conseguenze erano state più o meno già dibattute sulle pagine della stampa locale.

Certo è stato il più impertinente, ma la sua è stata una critica che più desiderava assomigliare a un incitamento: quello alla realizzazione in tempi rapidi di una politica sanitaria rispettosa dei capitali impiegati e soprattutto del diritto degli altoatesini alla tutela della Salute comune.

Il tenore di una polemica che ha raggiunto anche il Ministero. Tra gli amici e gli ispiratori, anche coloro che da sempre si possono definire #guardianidellalegalità (oltre ai riferimenti al nostro Pollinzi, si legga “Scrivere Gallo o 666: chi ha paura del Dottore di Padova”).

Così come la Sanità, vi abbiamo raccontato la politica cittadina cercando un punto di vista alternativo a quello genericamente usato finora dalla stampa locale. Abbiamo denunciato malfunzionamenti e disservizi, situazioni dubbie e illeciti, sempre nel rispetto della correttezza e della trasparenza.

Nemmeno per un momento abbiamo pensato che fare informazione potesse tuttavia escludere la possibilità di farvi anche riflettere, divertire, approfondire i grandi temi di attualità che hanno spopolato in questi mesi in provincia di Bolzano.

Per questo ringraziamo tutti coloro che in questo primo anno hanno dato il loro prezioso contributo per le rubriche a partire dal team di psicologi e neuropsicologi, guidati dal dottor Michele Piccolin che da sempre segue il giornale, gli avvocati Luca Crisafulli e Laura Vendrame, il nostro esperto di informatica “Ludwig Boltzmann“, l’associazione Mammedì e l’associazione Sicurezza&Legalità di Francesco Zorzi, il team di Bolzano in Comune e tutti coloro grazie ai quali abbiamo potuto raccontare fatti e misfatti direttamente dalla strada: grazie. Voi sapete quanto vi dobbiamo.

Perché la nostra missione, ed è per questo motivo che con coraggio abbiamo intrapreso la difficile ma affascinante avventura di informarci ed informare voi, è proprio quella di essere LA VOCE della comunità di lingua italiana a Bolzano e in Alto Adige, perché possa continuare a parlare e a far valere sempre il proprio diritto  civile di CONTARE.

Viviamo in una terra difficile ma terribilmente affascinante nella sua complessità.

Noi siamo qui per garantire che il diritto ad avere ancora e sempre un peso sociale e politico in quanto italiani non venga mai violato, con la volontà di esortare tuttavia sempre il lettore a scegliere la via del dialogo e della riflessione con le diverse realtà linguistiche presenti sul territorio.

Le continue azioni intimidatorie da parte di chi ha provato a tapparci la bocca non hanno funzionato. Semmai, al contrario, hanno rafforzato la nostra convinzione che solo il coraggio della parola, quando questa racconta la verità, rende un giornalista degno di questo nome.

Parafrasando il nostro direttore Elisabetta Cardinali, i cui editoriali sono affidati allo spazio de L’IMPERTINENTE (la rubrica dell’osservatore impietoso):

“Il nostro stile si potrebbe definire, spesso, impietoso. Impietoso come lo può essere uno sguardo lucido e implacabile sul teatro della vita di provincia. Perché di qualsiasi argomento si tratti, c’è pur sempre qualcosa da commentare.

Con ironia certamente e con quell’attenzione alle diverse angolazioni dalle quali possiamo osservare il nostro piccolo grande mondo che è la Provincia autonoma di Bolzano.

Per vedere con i vostri occhi le sue contraddizioni e raccontarle con le nostre parole, non prive, quando necessario, di una punta di doverosa cattiveria.

Perché per noi impertinenti nella perfidia verbale vi è quel sottile piacere di poter dire elegantemente e con millimetrica puntualità, quasi chirurgica giornalistica precisione, ciò che la società non vuole sentire.

Lingue lunghe ma non troppo. Abbiamo rispetto per la dignità umana e i dati sensibili. Non inveiremo gratuitamente. Se non ce ne darete motivo, si intende.

Ma non siamo cattivi. In fondo lo facciamo per voi. Per informarvi, divertirvi, farvi scoprire lati della cultura umana e delle sue bizzarre consuetudini che nemmeno sospettavate esistessero.

Con un occhio puntato sui passi falsi della politica, le storture dei fraintendimenti di massa; dalle piccole beghe di quartiere ai grandi insulti istituzionali, alle bagarre che prendono vita dalla dialettica dell’agorà.

Perché a noi la piazza interessa e insieme ad essa le sue contraddizioni. Non amiamo i luoghi troppo affollati, ma ci trovate ovunque.

Qui grattiamo la patina pelosa dei finti perbenismi. Ci piace urlare che il Re è nudo. Ci divertiamo. Talvolta proviamo rabbia per ciò che non abbiamo la possibilità di approfondire. Ma andiamo avanti.

Per trovare del buono e del marcio in tutto. E raccontarvelo”.

Dopo un bilancio delle cose fatte e di quelle che vogliamo fare passiamo ai dati del giornale. 

In poco più di 12 mesi oltre 1,5 milioni di lettori hanno sfogliato 5.215.031 pagine. Sono poco più di 14 mila ogni giorno. (sotto i dati di analitycs, l’unico a certificare il traffico reale dei siti web)

Ottimo anche il successo della newsletter giornaliera che fino ad ora ha fidelizzato 1.425 lettori che ogni giorno ricevono in tempo reale tutte le notizie della provincia di Bolzano. Per iscriversi gratuitamente basta cliccare qui 

Un anno da record e un piccolo miracolo. Ma per noi questo è solo un punto di partenza verso nuovi orizzonti e inchieste sempre pronti a combattere come in un vera trincea.

Ancora sotto, l’articolo più cliccato e letto dell’anno, ripreso anche da numerose testate nazionali: quello che riguarda il salvataggio di un uomo nel mare di Sardegna da parte del consigliere comunale di CasaPound Sandro Trigolo.

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