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Politica

Gestione Pandemia, tre mozioni di sfiducia a Speranza da Italexit in Senato. “Dimissioni subito”

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Martedì 20 aprile 2021, su iniziativa del senatore Paragone di “Italexit”, sono state presentate tre mozioni di sfiducia nei confronti del ministro Speranza frutto di un accordo, voluto dal senatore Paragone, necessario per ottenere il numero minimo di firme per poter depositare la mozione di sfiducia stessa. All’iniziativa hanno aderito anche i senatori di “Alternativa c’è” e di Fdi.

Paragone, nell’annunciare l’iniziativa di Italexit, ha dichiarato che: «I cittadini italiani meritano trasparenza e competenza e hanno il diritto inviolabile di essere rappresentati da persone che facciano il bene della Nazione (delle famiglie, dei lavoratori, degli imprenditori, degli studenti: di tutti, dal primo all’ultimo, senza tralasciare nessuno)».

Questo il testo della mozione di sfiducia.

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Il Senato, premesso che:

il 28 gennaio 2021 il Ministro della salute, Roberto Speranza, è stato sentito dalla Procura di Bergamo nell’ambito dell’inchiesta sulla pandemia e circa il mancato aggiornamento del piano pandemico, come persona informata dei fatti;

è notizia recente che la stessa Procura abbia acquisito alcune conversazioni telefoniche scritte, risalenti al maggio 2020, fra Ranieri Guerra, direttore vicario dell’Organizzazione mondiale della sanità, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e membro del comitato tecnico scientifico, aventi ad oggetto il rapporto “An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19” realizzato da un gruppo di studiosi dell’OMS con sede a Venezia, diretto da Francesco Zambon, in cui la gestione della pandemia da parte dell’Italia veniva considerata “improvvisata, caotica e creativa” anche per l’assenza di un adeguato piano pandemico. In queste conversazioni, i due facevano riferimento a pressioni esercitate sul gruppo di lavoro da parte dello stesso Ranieri Guerra, che era stato direttore generale della Prevenzione al Ministero della salute tra il 2014 e il 2017 e pertanto responsabile in quegli anni del mancato aggiornamento del documento, affinché il rapporto fosse modificato, e poi alla fine ritirato, per evitare imbarazzi al Governo e al Ministero della salute, oltre che alle “scuse profuse al ministro” (Speranza) via e-mail;

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nelle medesime conversazioni si faceva riferimento anche al capo di gabinetto del Ministro della salute, Goffredo Zaccardi, che avrebbe chiesto di non conferire rilevanza mediatica al documento. Dopo un incontro fra Guerra e Zaccardi, il primo scriveva infatti a Brusaferro: “Cdg (Capo di Gabinetto) dice di vedere se riusciamo a farlo cadere nel nulla. Se entro lunedì nessuno ne parla vuol farlo morire. Altrimenti lo riprendiamo assieme. Sic”;

ad oggi, nonostante tali dichiarazioni rappresentino un grave imbarazzo per il Ministro della salute, la fiducia nel proprio capo di gabinetto sembrerebbe essere rimasta immutata;

Ranieri Guerra risulta indagato dalla Procura di Bergamo per false dichiarazioni in relazione alle pressioni da lui esercitate per la rimozione del rapporto, che aveva negato nell’audizione del novembre 2020, poi smentito dalle testimonianze dei membri del gruppo di lavoro OMS di Venezia;

visto che:

il ministro Speranza era certamente informato sul mancato aggiornamento del piano pandemico, come riferito dal procuratore aggiunto di Bergamo, Maria Cristina Rota, e non poteva non sapere delle pressioni per la rimozione del rapporto del gruppo di Venezia;

secondo le stime del generale Lunelli, esperto di difesa batteriologica, un piano pandemico aggiornato avrebbe evitato in Italia almeno 10.000 vittime per coronavirus;

considerato che:

il suddetto comportamento appare del tutto incompatibile con il ruolo ricoperto;

visto l’articolo 94 della Costituzione;

visto l’articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica,

esprime la propria sfiducia al Ministro della salute, Roberto Speranza, e lo impegna a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni“.

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