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Politica

Iscrivere il figlio alla scuola tedesca. Svp Merano: “Corsi di tedesco obbligatori ai genitori”

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La presa di posizione di due prossimi candidati della Svp meranese del nuovo corso impresso da Katharina Zeller per cui i genitori degli alunni che si iscrivono nelle scuole in lingua tedesca (pur non essendo di madrelingua) debbano fare essi stessi un corso di lingua tedesca (obbligatorio pare di capire, come presupposto per la medesima iscrizione) appare una misura drastica che impone di essere chiarita da parte di quel partito”. 

Così il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, che sottolinea:

A chi si riferirebbero Beatrix Burger e Christoph Mitterhofer (un passato nei secessionista in Suedtiroler Freiheit)? A genitori stranieri, di origine araba, dell’est europeo, cinesi… o a concittadini di lingua italiana? Che i genitori stranieri debbano occuparsi della propria integrazione oltre che di quella dei figli appare evidente e opportuno, come rivendichiamo da tempo, ma se i candidati Svp si volessero riferire ai figli di genitori di lingua italiana lo dicano espressamente.

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Perché l’dea di corsi obbligatori o quasi di lingua tedesca per italiani che decidessero di iscrivere i propri figli alle scuole in lingua tedesca apparirebbero sproporzionati e ingiustificati oltre che irrispettosi. Il tema vero è come evitare piuttosto che la scuola in lingua italiana sia esclusa da queste famiglie di cittadini di lingua italiana perchè ritenuta non attrattiva o scarsamente formativa nelle competenze linguistiche. Questa deve essere la missione: aiutare il processo di rafforzamento della scuola in lingua italiana (con carattere eventualmente plurilingue) per fare crescere generazioni bilingui e competenti e non progettare progetti di assimilazione linguistica (i corsi ne sarebbero un primo atto) delle famiglie perché i propri figli siano accettati nelle scuole in lingua tedesca.

Su questa sfida l’assessore provinciale alla scuola in lingua italiana sa di potere contare sul pieno sostegno di Fratelli d’Italia. Ma a Mitterhofer, con un passato militante nei secessionisti, e Burger, così come a Katharina Zeller, crediamo debbano essere posti dei limiti ma anche l’invito a chiarire a chi si riferissero nelle loro dichiarazioni sui corsi di lingua più o meno obbligatori per i genitori dei figli che si iscrivessero alla scuola in lingua tedesca“.

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