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Politica

Destino del complesso Zarenbrunn a Merano, Bessone: “La comunità ortodossa non deve rimetterci”

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Domenica 27 febbraio su invito del Direttore dell’associazione Borodina, Lukas Pichler, e del Vicepresidente Theo Dipoli, l’assessore provinciale Massimo Bessone ha assistito alla messa ortodossa nella chiesa del complesso Zarenbrunn a Merano.

Mi ha fatto molto piacere confrontarmi con persone provenienti dall’Ucraina, Cecenia, Russia e Georgia, portando il conforto da parte della Provincia.

Assieme abbiamo condannato una guerra inutile, che non vedrà vincitori, ma tante persone soffrire. Credo che mai come in questo triste momento nella comunità ortodossa dell’Alto Adige ci sia bisogno di dialogo e confronto“, afferma Bessone.

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Per quello che concerne le dichiarazioni che ho letto sui mass media, trovo inappropriato il comportamento del consigliere comunale di Merano, Paul Rösch, che senza incarico specifico né competenza in materia, pensa di poter dettare alla Giunta Provinciale la gestione di possibili flussi di profughi provenienti dall’Ucraina, in cerca di rifugio.

I profughi di questa guerra dovranno essere aiutati, ma questo è compito del Presidente della Provincia e dell’assessore alla protezione civile Arnold Schuler, trovo inoltre fuori luogo speculare su persone in difficoltà“.

Per quello che riguarda, invece, il destino del complesso Zarenbrunn saremo io ed il Presidente della Provincia a decidere. Sono dell’opinione che la comunità ortodossa in Alto Adige non debba rimetterci per colpa di scelte altrui! Anche perché lo Zarenbrunn è un punto di ritrovo religioso e culturale per la comunità russa e quella ucraina presenti in Alto Adige, una provincia esempio di pacifica convivenza per il mondo“, conclude Bessone.

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