Bolzano
«C’è posta per te», i ragazzi scrivono agli ospiti delle residenze per anziani
Si chiama “C’è posta per te” ed è un progetto pilota rivolto agli alunni delle scuole primarie promosso dall’Ufficio Scuola e Tempo Libero del Comune di Bolzano.
I ragazzini, a mano libera, hanno potuto scrivere agli ospiti delle residenze per anziani, una lettera o una cartolina corredate a piacere da un disegno Scopo dell’iniziativa: mettere in contatto i bambini delle primarie con gli ospiti delle case di riposo. Una sorta di incontro tra generazioni per dialogare attraverso le lettere scritte rigorosamente a mano.
Ieri mattina nel cortile della scuola Don Bosco alla presenza degli assessori comunali alla Scuola Johanna Ramoser e alle Politiche Sociali Juri Andriollo oltre che dei rappresentanti delle istituzioni scolastiche, di ASSB e delle RSA partecipanti, la consegna delle lettere e dei messaggi ad una delegazione di ospiti delle strutture per anziani dell’Azienda Servizi Sociali “Don Bosco” e “Villa Serena“. Due le scuole primarie che hanno partecipato: la “S.G. Bosco” in lingua italiana e la “J.H. Pestalozzi” in lingua tedesca. Ogni scuola ha aderito al progetto con due classi ciascuna.
Il progetto si è articolato in tre fasi principali: la stesura e la raccolta degli elaborati degli alunni, la consegna (oggi) dei componimenti alle residenze per anziani presso le quali verranno letti dagli stessi ospiti con l’ausilio degli educatori, quindi in autunno la “restituzione” finale del progetto. A scelta dell’istituto, gli elaborati e gli scritti sono stati predisposti anche nella seconda lingua di apprendimento in modo da assumere una valenza didattica di potenziamento linguistico.
Tra le finalità dell’iniziativa, è stato sottolineato nel corso della cerimonia di consegna delle lettere, anche quella di sviluppare l’amore e l’abilità per la bella scrittura e allo stesso tempo, contrastare il sempre più dilagante fenomeno dell’uso improprio degli strumenti digitali che, acuito dalle restrizioni dovute alla pandemia, tende ad isolare le nuove generazioni chiuse all’interno di un mondo solo virtuale. I bambini nel contempo sono stati sensibilizzati anche all’impegno sociale per contribuire ad alleviare la solitudine delle persone anziane.
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