Mamma&Donna
La violenza sulle donne è una piaga ancora attuale nella società: va contrastata
La violenza sulle donne è da tempi immemori un grave problema della nostra società, e più in generale dell’umanità.
Proprio per questo il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito una data per ricordarci quello che dovrebbe essere un obbiettivo di tutti. Quella data è il 25 novembre, ed oggi a pochi giorni di distanza dalla “ricorrenza” è doveroso (come sempre dovrebbe esserlo) puntare il faro su questa tematica che è quanto mai attuale e chiederci “oltre alle parole è stato fatto davvero qualcosa per risolvere questo problema?”
Su due piedi sarebbe difficile dare una risposta, ma oggi si dispone di dati e segnalazioni che possono aiutarci a ricostruire una panoramica di come si sia sviluppato e mutato questo fenomeno nel tempo.
L’Istat ci porta dati sconvolgenti sull’andamento in Italia (e l’Alto Adige è in linea con la media nazionale), quasi una donna su tre è stata vittima di violenza fisica, una su cinque vittima di stalking mentre tre su cento almeno una volta nella vita hanno subito un tentativo di stupro.
I dati, suddivisi per le varie categorie di soprusi, dimostrano come fortunatamente in numeri totali le donne vittime di violenza siano in calo rispetto al 2006 (data del penultimo rilevamento), ma purtroppo questo discorso non vale in toto. Difatti nel periodo del Covid e del post-Covid, la violenza fra le mura domestiche è aumentata a dismisura.
La violenza non ha mai in nessun caso giustificazioni, chiunque la commetta, quale che sia la situazione. Ma è opportuno andare ad indagare su quali siano i motivi alla base che spingono una persona ad aggredire il coniuge, o più in generale la vittima presa di mira.
E forse ci sarebbe da dire che la causa scatenante della violenza sulle donne è il degrado culturale e morale, ancor più di quello economico. Bisogna stare attenti però a non chiudere il ragionamento in compartimenti stagni o in vaghe generalizzazioni; per contrastare il problema della violenza bisogna educare sé e gli altri al rispetto del prossimo, si deve saper dominare l’egoismo e le pulsazioni che ci portano ad anteporre il nostro interesse a quello del partner, perché in un rapporto umano genuino tutto ciò che diamo ci ritorna.
Non possiamo farci paladini il 25 novembre e voltarci dall’altro lato quando tutti i giorni a milioni di persone, specialmente giovanissimi, viene propinato attraverso film, social e musica un modello culturale che fra le tante rende la donna un oggetto di mercificazione o di effimero piacere sessuale.
Per contrastare la violenza sulle donna bisogna quindi ripartire dalle colonne portanti della nostra società, prima di tutto la famiglia e poi la scuola.
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