Italia ed estero
Fermato il presunto assassino di Sara Campanella, studentessa di 22 anni
Una tragedia brutale ha sconvolto la città di Messina, dove ieri pomeriggio una giovane studentessa universitaria, Sara Campanella, è stata assassinata in pieno giorno, a pochi metri dallo stadio “Giovanni Celeste”, sotto gli occhi attoniti di decine di testimoni. Il presunto autore dell’omicidio è stato fermato dai carabinieri nella notte, al termine di una frenetica caccia all’uomo scattata subito dopo l’accaduto.
Il sospettato, attualmente sotto fermo su disposizione della Procura, sarebbe un collega universitario della vittima. I due, secondo alcune testimonianze raccolte dagli inquirenti, avrebbero avuto una relazione interrotta da poco. L’arresto è avvenuto dopo un’accurata attività investigativa che ha coinvolto i carabinieri del Comando Provinciale di Messina, supportati da analisi di immagini di videosorveglianza e dati estratti dal cellulare della giovane.
Il femminicidio si è consumato nel tardo pomeriggio di ieri. Sara, originaria di Misilmeri, in provincia di Palermo, frequentava il terzo anno del corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico presso l’Università di Messina e svolgeva il suo tirocinio proprio presso il Policlinico universitario. Secondo una prima ricostruzione, la giovane stava tornando a casa dopo il turno in ospedale, camminando lungo viale Gazzi per raggiungere la fermata dell’autobus, quando è stata aggredita.
L’assassino l’avrebbe seguita in auto, per poi fermarsi, scendere e colpirla con un coltello sul marciapiede. “Sara ha urlato, ha cercato di difendersi, ma è stata sopraffatta dalla furia dell’aggressore”, racconta un testimone che ha provato a inseguire l’uomo in fuga. La ragazza ha fatto pochi passi prima di accasciarsi a terra, in un’aiuola, in un lago di sangue. Trasportata d’urgenza al Policlinico, è morta poco dopo per la gravità delle ferite.
Il dolore ha invaso l’intera comunità accademica e cittadina. Decine di colleghi universitari si sono precipitati al pronto soccorso, increduli e sconvolti. “Sono senza parole”, ha dichiarato il sindaco di Messina, Federico Basile, “la città è stata scossa da una tragedia immensa. Una giovane vita è stata spezzata in modo brutale. La violenza di questo gesto ci lascia increduli e profondamente addolorati.”
“L’Università di Messina si stringe attorno ai familiari, agli amici e ai colleghi di Sara”, ha aggiunto la rettrice Giovanna Spatari. “Quando una vita viene spezzata in questo modo, la nostra sofferenza è ancora più acuta.”
Il delitto riapre ferite ancora vive nella memoria della città, richiamando alla mente l’omicidio di un’altra studentessa universitaria, Lorena Quaranta, anch’essa uccisa brutalmente il 31 marzo 2020 dal fidanzato, anch’egli collega universitario. Due giovani donne, due vite spezzate in modo crudele, nello stesso periodo dell’anno e nella stessa città, a testimonianza di un dramma che continua a consumarsi silenziosamente nelle pieghe della quotidianità.
I dettagli delle indagini saranno resi noti in una conferenza stampa prevista per le 11:00 al Palazzo di Giustizia di Messina. Intanto, la città piange un’altra vittima della violenza di genere, mentre la giustizia muove i primi passi per individuare in via definitiva il responsabile di questa ennesima tragedia. Una morte che grida dolore, rabbia e la necessità urgente di un cambiamento profondo.
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