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Politica

Alto Adige, M5S: “Solidarietà al quotidiano. Da Athesia scelte dubbie e irresponsabili”

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Esprimiamo il nostro sostegno ai giornalisti dello storico quotidiano della nostra comunità italiana Alto Adige – commenta il Consigliere Provinciale Diego Nicolini – . Athesia Ag ha rilevato nel 2016 la quota di maggioranza di un giornale sano, con un bilancio in attivo. Il risultato di una politica aziendale fallimentare non pùo ricadere sui dipendenti“.

E ancora:”Sorgono molti interrogativi sulle scelte fatte da Athesia negli ultimi anni riguardo la gestione del quotidiano e della sua tipografia. L’operazione di acquisto di Alto Adige assomiglia a quello che in economia è la creazione di una ‘bad company’.

A quest’ultima caricano costi e problemi per aumentare guadagno della “good company”, in questo caso Athesia AG. Chiediamo sia fatta luce sulla vicenda e sulle intenzioni che si celano dietro alle dubbie scelte che hanno portato il quotidiano di lingua italiana in una situazione di difficoltà“.

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Nella giornata di ieri era stato indetto lo sciopero della redazione per proprio per protestare contro le illogiche scelte economiche e strategiche dell’editore Athesia.

Si legge in una nota del Comitato di redazione:

Oggi (ieri ndr), mercoledì 23 ottobre, non avete trovato in edicola il giornale “Alto Adige” per uno sciopero indetto all’unanimità dalla redazione dopo un incontro avuto nella mattinata di martedì con i rappresentanti aziendali. Nel corso della riunione è emersa la volontà dell’azienda di intaccare sensibilmente i livelli retributivi dei giornalisti a fronte di un minimo disavanzo provvisorio evidenziato nel primo semestre.

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In realtà i giornalisti dell’Alto Adige (la cui redazione ha già subito con il gruppo Espresso un pesantissimo taglio di organico negli anni passati) rischiano di dover pagare di tasca propria strategie aziendali poco felici. L’editore, che ha rilevato l’azienda con il bilancio in attivo, ha ritenuto di acquisire altri media in lingua italiana scegliendo di caricarne i costi sulla società editrice Seta spa. Sempre lo stesso editore ha poi deciso unilateralmente una strategia di vendita degli spazi pubblicitari che non ha dato i risultati auspicati.

Invece di attuare strategie correttive, l’azienda ha pensato di mettere le mani nelle tasche dei dipendenti. La tipografia da qualche mese è stata messa in regime di solidarietà ed ora ci è stato comunicato, con toni inaccettabili, che verranno chiesti sacrifici economici anche ai giornalisti.

In questo contesto l’azienda si sta dimostrando assolutamente insensibile a tutelare la redazione che rappresenta, con il suo lavoro e la sua professionalità, un patrimonio, in grado di garantire, quotidianamente, un prodotto informativo di qualità. L’assemblea dei giornalisti ha inoltre deciso di non riconoscere in futuro come interlocutore il consulente esterno scelto dall’azienda».

Anche la redazione de La Voce di Bolzano esprime massima solidarietà ai colleghi del quotidiano Alto Adige, con l’augurio di una serena ripresa dell’attività giornalistica.

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