Politica
Bolzano più rigida dello Stato? Urzì: “Sostegni per le chiusure. Via i 400 mila euro per l’installazione in piazza Magnago”
Nessun provvedimento più restrittivo verso le attività economiche in provincia di Bolzano può essere adottato senza prevedere un parallelo piano di ristori economici per gli imprenditori interessati.
Rispetto alle misure nazionali infatti il presidente Kompatscher ha messo in campo misure fortemente invasive verso numerosissime attività che non rientrano ancora fra quelle limitate a livello nazionale. Quali sono gli aiuti previsti per i titolari di queste attività? Nessuna certezza su questo, solo quella della chiusura.
“Il tema lo porrò giovedì nella seduta straordinaria online del Consiglio provinciale – afferma il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì – richiedendo una calendarizzazione precisa e puntuale dei ristori per ogni attività economica chiusa per non rendere la situazione in Alto Adige ancora più insostenibile di quanto non lo sia già a livello nazionale.
Sarebbe incomprensibile che ciò avvenisse in una provincia che può contare su risorse certamente più generose. Prima richiesta che porrò è quella dell’immediata eliminazione (a titolo simbolico) della spesa di 400 mila euro per la trasformazione di piazza Magnago in un museo a cielo aperto dediacto all’autonomia. Una autocelebrazione in questo momento del tutto fuori luogo”.
Soldi che in questo momento dovranno essere investiti in aiuti alle imprese e famiglie. Secondo il consigliere per ogni provvedimento di chiusura deve esserequindi messa a disposizione una misura di sostegno economico ad hoc. In questo senso necessario sarebbe cancellare subito la spesa di 400 mila euro per il museo all’autonomia in piazza Magnago, ‘autocelebrazione fastidiosa’, destinando il fondo proprio ai cittadini e agli imprenditori in difficoltà.
“Ovviamente il tema dei ristori non potrà non affiorare anche in occasione della prossima approvazione da parte del Consiglio provinciale del bilancio 2021/2023, definita dal Presidente Kompatscher, incomprensibilmente ‘un mero atto formale’.
Sarà tutt’altro che un atto formale: il Consiglio provinciale è l’assemblea legislativa a cui spetta l’approvazione delle leggi e adeguarle alle esigenze del momento. E la principale esigenza in questo momento è quella che dovrà individuare da oggi al futuro le fondamentali iniezioni di liquidità e sostegno al lavoro ed all’impresa che la Provincia può e deve mettere in atto perché dopo l’emergenza Covid non ci si trovi a dovere contare le aziende fallite“.
“Da parte nostra nessuna disponibilità ad approvare in Consiglio documenti di bilancio senza impegni certi. Dalla giunta provinciale non ci aspettiamo solo misure restrittive ma anche le corrispondenti azioni di supporto all’economia, e non solo albergatori o soliti noti ma anche commercianti, artigiani, piccoli imprenditori del terziario…“, conclude Urzì.
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