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Italia ed estero

Caso Navalny: in Russia continuano le proteste e l’Europa minaccia sanzioni

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Le notti di protese e manifestazioni a Mosca e San Pietroburgo per la condanna di Navalny e contro il Governo, iniziate il 23 gennaio e concluse il 2 febbraio, hanno portato ad almeno 11 mila arresti, molte delle quali detenute in situazioni disumane.

La situazione non sempre affatto preoccupare il Governo russo, che giustifica le azioni spiegando che: “ la mano pesante degli agenti e i fermi di massa non sono repressione è motivata e legale, le marce non erano autorizzate.” Intanto, aumenta anche sdegno del mondo occidentale contro il Cremlino che sembra però arretrare di un passo.

Tra la Russia di Putin e l’Occidente è dunque scontro aperto. l’Europa condanna e non esclude sanzioni. Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione, Josep Borrell, la condanna è inaccettabile perché ha una motivazione politica ed è in contrasto con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani in Russia.



Bruxelles, che tornerà sulla questione al prossimo Consiglio, chiede l’immediato e incondizionato rilascio di Navalny. Una posizione quella dell’Europa, pienamente condivisa anche dagli Stati Uniti che per la prima volta annunciano l’intenzione di di coordinarsi sull’argomento con gli alleati europei, assumendo si una linea più dura.

In ogni caso, al momento l’unica certezza è che l’oppositore di Vladimir Putin sconterà quasi 3 anni di carcere, per aver violato le condizioni sulla liberà condizionale in seguito ad una condanna di una controversa causa del 2014 ed essere stato in Germania in seguito all’avvelenamento da Novichok.

Per la prima volta dopo molti anni, Borrell, l’alto rappresentante per la politica estera che percepisce “la Russia come rivale e concorrente, piuttosto che partner ” parlerà del caso con il Ministro degli esteri russo. Dunque, non è detto che nei prossimi giorni il Commissario possa incontrare Navanly come aveva chiesto, mentre è confermato l’appuntamento con il Ministro degli esteri russo. A margine, attraverso il suo blog, dalla sua cella la voce di Navanly si fa sentire con parole molto dure: “liberiamo la nostra patria dai ladri usurpatori”.

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