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Politica

Da ex convitto a struttura per persone con autismo. Bessone visita l’ex Waldheim di Brunico

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L’Assessore all’Edilizia pubblica ed al Patrimonio Massimo Bessone si è recato insieme ai suoi tecnici a Brunico per un sopralluogo alla struttura Waldheim, fino a pochi anni fa un convitto per studenti. Ora la struttura avrà una nuova destinazione.

A Brunico vivono 12 persone affette da autismo grave. I loro genitori, molto anziani, fanno sempre più fatica a prendersi cura dei figli, e vivono in una situazione di paura, non sapendo dove alloggeranno i loro figli, una volta che loro non ci saranno più.

Ci siamo subito attivati per identificare una struttura, adatta alle esigenze di queste persone per la sua collocazione nella natura e nelle vicinanze alla città. Il mio impegno è quello di coadiuvare le esigenze dell’assessorato al sociale ed accelerare la ristrutturazione dell’ex-convitto Waldheim, che potrà ospitare queste persone. La politica deve essere al servizio dei cittadini, soprattutto di quelli più bisognosi”, comunica Bessone.

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A settembre 2019 l’assessore aveva presentato alla giunta un programma di interventi straordinari, tra cui la richiesta di ristrutturare l’ex-convitto Waldheim con una spesa di 2,9 mio di euro.

Insieme al sindaco di Brunico Roland Griessmair, al direttore dei Servizi sociali della Comunità comprensoriale Pusteria Gebhard Mair, alla direttrice della Struttura residenziale Trayah di Brunico Doris Wild ed all’Architetto Birgit Bachmann, collaboratrice dell’Ufficio provinciale edilizia sanitaria, l’assessore Bessone ha verificato lo stato dei locali per poter al meglio individuare i lavori necessari da eseguire.

Il progetto pilota prevede la creazione di sei unità abitative a lungo termine, dove le persone con autismo grave riceveranno un’assistenza giornaliera di 24 ore su 24 per 7 giorni la settimana, di un posto letto per ricoveri temporanei ed un posto letto per ricoveri urgenti. In caso di fabbisogno il numero di unità abitative potrà essere aumentato.

Vista la grandezza della struttura, il progetto potrà essere ulteriormente sviluppato, affinché le persone con autismo grave potranno non solo viverci, ma anche essere impegnate in attività lavorative e ricreative”, conclude Bessone.

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