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Fermato il 15enne presunto colpevole del dramma di Corinaldo. Dov’era Sfera Ebbasta prima della strage?

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E’ stato individuato ed è da ieri in stato di fermo per droga il 15 enne sospettato di aver spruzzato lo spray al peperoncino nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), scatenando il fuggi fuggi generale che ha poi portato alla morte di 6 persone.

Il ragazzo è stato indicato da alcuni testimoni come il presunto colpevole ma, una volta entrati in casa, gli investigatori non hanno trovato nulla che possa collegarlo alla tragedia.

Nell’appartamento è stata però trovata cocaina ed eroina.



Il giovane ha però negato di essere coinvolto nei fatti di venerdì notte, avvenuti prima dell’esibizione del trapper Sfera Ebbasta.

La Procura, che indaga per omicidio colposo preterintenzionale a carico di ignoti, è quindi concentrata sulla bomboletta spray consegnata dal gestore della Lanterna Azzurra, Marco Cecchini, e su altre rinvenute nelle borse e negli zaini abbandonati dai ragazzi durante la fuga dal locale.

A ostacolare le indagini c’è inoltre la mancanza di un sistema di videosorveglianza all’interno della discoteca, per cui gli inquirenti stanno analizzando i filmati, realizzati con i cellulari, forniti dai presenti. Ma, al momento, senza risultati.

Il primario del pronto soccorso di Marche Nord, Stefano Loffreda, ha poi spiegato a Il Giorno che, viste le condizioni delle persone che ha avuto in cura, si può escludere che possa essere stata una sola bomboletta spray al peperoncino a causare l’intossicazione di più di cento ragazzi. “Vanno controllate le condotte di aerazione di quella discoteca – ha spiegato -, l’impianto antincendio, ma non devo certo insegnare cosa fare agli inquirenti”.

Oltre al 15enne in stato di fermo, nei guai sarebbero inoltre finiti anche altri due ragazzi, sempre per fatti legati alla droga. Ma le ipotesi ora si stanno moltiplicando e quelle iniziali potrebbero anche perdere peso.

I carabinieri e i magistrati hanno sempre avuto un dubbio rispetto alle prime ipotesi, accreditate innanzitutto dai gestori del locale, e cioè che per colpa di una moda stupida si fosse causata la tragedia.

Gli investigatori non riuscivano a capire come fosse stato possibile che una piccola dose di spray urticante avesse causato tanto dolore e difficoltà respiratorie.

Inoltre alcune testimonianze non tornavano: c’era chi, tra i genitori accorsi alla discoteca, insisteva di aver sentito odore di ammoniaca sui vestiti dei figli.

Non per caso, il colonnello dei carabinieri Cristian Carrozza a un certo punto ha parlato di «altre ipotesi al vaglio».

Altre ipotesi? Sì, c’è una ricostruzione alternativa: e se ci fosse stato un malfunzionamento del macchinario che deve sprigionare il fumo artificiale nel locale? Si spiegherebbero l’odore di ammoniaca, le crisi respiratorie, il panico e le chiazze sulla pelle di alcuni feriti.

Rimane in piedi anche l’ipotesi di una banda specializzata che dopo aver  creato il terrore depredava le sue vittime.

Ma è giallo anche sulle presenze della discoteca, alcune fonti parlano di 1.600 persone presenti, altre di 600 biglietti venduti. Rimangono fuori dalle eventuali conte però i biglietti venduti in prevendita online che pare siano stati un migliaio.

Nelle ultime ore emerge anche che quella di Sfera Ebbasta (nella foto) la sera della strage alla Lanterna azzurra di Corinaldo, nell’Anconetano, doveva essere più una“comparsata” che un vero e proprio concerto.

Il trapper – come spiega Libero.it – infatti quel giorno aveva un’agenda fittissima, concentrata tra Rimini e Ancona.

I dubbi più assillanti su quella tragica serata riguardano soprattutto l’organizzazione, gli appuntamenti del trapper e l’attesa interminabile alla quale sono stati sottoposti centinaia di ragazzini nell’affollata discoteca di Ancona.

La sera di venerdì 8 dicembre, Sfera Ebbasta è arrivato all’aeroporto di Rimini, è andato a cena all’hotel Lungomare di Riccione, dove ha festeggiato i 26 anni ed ha poi partecipato al primo appuntamento della serata, all’Altromonodo studios di Rimini.

Le verifiche degli investigatori si stanno concentrando proprio sulla concomitanza degli eventi di Rimini e Corinaldo, entrambi annunciati sulle locandine alle 22, lasciando presagire che le apparizioni del trapper non potevano essere definiti concerti, anche se per tali erano stati venduti i biglietti.

All’Altromondo di Rimini, l’evento di Sfera Ebbasta dalle 22 è stato più volte rinviato, con una serie di modifiche anche sull’evento Facebook, iniziando poi a mezzanotte, come confermato dai gestori del locale al Corriere della sera.

Una performance di una mezz’ora scarsa, per poi mettersi in auto diretto a Corinaldo all’una meno un quarto, nel settore la chiamano “doppietta”, quando cioè si concentrano due serate in due posti relativamente vicini tra loro.

Ad Ancona però lo aspettavano da almeno due ore, con buona pace non solo dei ragazzini che non avevano altro da fare se non bere e sorbirsi un dj set, ma dei genitori che dovevano tenere a bada figli anche di 10 anni.

Pochi minuti dopo l’una però Sfera Ebbasta e i suoi collaboratori hanno saputo della disgrazia, l’auto era in viaggio da Rimini a Corinaldo, poco meno di 100 km mai completati. Il trapper, impietrito, non ha raggiunto il locale, dove ormai si contavano i morti e si soccorrevano i feriti.

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