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Fortezza: interrogazione di FdI sui materiali degli scavi BBT nell’area ex deposito locomotive

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Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione per chiarie di quale natura siano i materiali estrattivi cumulati nell’area ex deposito locomotive di Fortezza. A questo proposito è stata presentata un’interrogazione anche in Consiglio provinciale da Alessandro Urzì.

A sollevare la questione a seguito di diverse segnalazioni di residenti preoccupati, è stata la consigliera Linda Franchino.

Infatti è situazione nota e ben visibile a tutti che nella zona (individuabile come area ex deposito locomotive) in prossimità dell’uscita del tunnel di base del BBT contigua alla stazione ferroviaria e non troppo distante da alcune case d’abitazione, vengono ormai da molto tempo collocati i resti di materiali estrattivi scaturenti dagli scavi dei lavori del BBT.



Altrettanto evidente è che tali materiali costituiti da pietre e sassi, provengono dalle profondità della montagna, da rocce che forse o probabilmente potrebbero nascondere sostanze naturali nocive per la salute – afferma Franchino – .

Ebbene, questi cumuli che oramai sono diventati vere e proprie ‘montagne’ crescono gradualmente, ogni giorno di più. A tale situazione si aggiunge il vento cui è spesso sottoposto il territorio di Fortezza. Quest’ultimo agente naturale tende a disperderne le abbondanti polveri in tutta l’area circostante e quindi anche alle annesse abitazioni.

Pertanto è assolutamente necessario accertare immediatamente la natura dei materiali costituenti i detti cumuli (o “montagne” artificiali). E’ altrettanto necessario che i responsabili del coordinamento dei lavori procedano ad assumere tutte le cautele del caso per evitare la dispersione aerea delle polveri.

Inoltre abbiamo osservato che una di quelle ‘montagne’, discostata dalle altre, è stata di recente coperta con un enorme telo. Tale soluzione, qualora si accertasse che detti cumuli sono rappresentati da materiali naturali non salubri, sarebbe da ritenersi inefficace sia ai fini di legge che a quelli pratici a contenere una eventuale dispersione di fibre che, potrebbero risultare nocive“.

Risulta per noi intuitivo inoltre continua la consigliera Franchino – che se il cumulo cresce costantemente in altezza e in dimensioni è evidente che non si sia trovato il modo di smaltirlo in tempi ragionevoli e nei modi adeguati“.

Di conseguenza questa circostanza potrebbe costituire abbandono, seppure temporaneo (ma ormai divenuto di lunga durata), di rifiuti che potenzialmente potrebbero risultare tossici. Quindi il sindaco Klapfer dovrà chiarire in consiglio ma anche a tutta la comunità fortezzina, quale sia la natura ed entità di questi cumuli di pietre e sabbia.

Quale sia l’eventuale rischio per i residenti, di esposizione derivante dalla possibile dispersione delle fibre a causa dei venti. Che sia resa nota a tutti sia la “Valutazione del rischio di esposizione” ed anche le modalità di recupero dell’area previste dal progetto di bonifica da parte del Comune.

Se sono previste indicazioni relative ad eventuali provvedimenti di tutela della salute degli abitanti di Fortezza, che debbano essere assunti mediante attivazione dell’Autorità Sanitaria, che fanno direttamente riferimento alla figura del Sindaco. Vanno assolutamente rese note tutte queste valutazioni in modo dettagliato tenendo conto del cosiddetto ‘scenario di esposizione’. 

In particolare è opportuno rendere noto l’impatto sanitario da rilevare mediante intervento della ASL attraverso i Dipartimenti di Prevenzione, in funzione dell’indice di esposizione di detti materiali a cui è sottoposta la popolazione, eventualmente di competenza del Servizio Igiene e Sanità Pubblica“.

La consigliera Franchino conclude auspicando un tempestivo chiarimento sulla natura dei materiali nonché l’assunzione di tutti gli interventi adeguati che risolvano nell’immediato tutti i dubbi sull’attuale rischio da esposizione a queste polveri che continuano a subire i residenti del comune di Fortezza.

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