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Gender: solo un’ideologia pericolosa? Il convegno allo Studio teologico-accademico

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Il convegno “Gender: solo ideologia pericolosa?“ proposto ieri pomeriggio da Accademia Cusano e Ufficio diocesano matrimonio e famiglia ha fatto registrare un grande interesse e confermato che anche nella Chiesa il dibattito sull’identità di genere è controverso e spesso condotto sul piano emotivo.

La relazione di Michaela Quast-Neulinger (Istituto di teologia sistematica di Innsbruck), letta in sala per assenza della ospite causa malattia, ha sottolineato che sebbene l’uguaglianza sia un principio centrale della dottrina sociale della Chiesa, la riflessione sui rapporti tra generi e la conseguente parità è ancora molto latente.

Fondamentalmente si tratta di porre attenzione in tutti gli ambiti della vita alle conseguenze che il pensare e l’agire hanno specificatamente sul genere: solo così, secondo Quast-Neulinger, si può giungere a una parità di fatto tra donne e uomini.

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È necessario parlarsi in libertà, verità e amore e di comprendere l’altra persona come vorrebbe essere capita. Ma soprattutto è importante evitare la polemica, rispettare gli standard scientifici, teologici e umani.

La teologa Katrin Geiger, responsabile pedagogica di Haus Marillac a Innsbruck, ha rimarcato che l’uguaglianza di genere fa parte sin dalle origini del nucleo della vita cristiana. La distinzione tra genere (sesso) e gender aiuta a comprendere meglio le complesse correlazioni.

L’identità di genere va distinta dal ruolo di genere, ha osservato Geiger: i ruoli sono ciò che gli altri si aspettano da noi per il fatto di essere uomo o donna. L’identità di genere è ciò che noi stessi sappiamo del nostro genere, indipendentemente da quello che dicono gli altri.

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Tra i poli femminile e maschile si individuano diversi piani intermedi – ha detto la relatrice. Un dato che confonde, perchè rende più difficili le abituali classificazioni – . Ma dall’altro lato aumenta il rispetto delle sessualità e la sensibilità per le varietà e le unicità che la vita umana propone“.

L’insicurezza crea identità, se la si affronta concretamente, ha chiarito Geiger. 

La relazione di Quast-Neulinger precisa ancora che la distinzione tra genere e identità è una sfida a livello individuale e per la società.

Le teorie gender, secondo la relatrice, non negano la differenza di genere, bensì analizzano criticamente fino a che punto tale differenza sia indicata dalla natura e da quale momento inizia a fare presa il genere socioculturale. 

Al seminario di aggiornamento della Diocesi negli spazi dello Studio teologico-accademico a Bressanone hanno partecipato sacerdoti, diaconi e laici attivi nella pastorale.

A livello diocesano l’approfondimento sul tema è stato proposto da Johanna Brunner, da due anni direttrice dell’Ufficio matrimonio e famiglia, e attuato assieme all’Accademia Cusano. 

 

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