Bolzano
Il Vescovo incontra i detenuti: «Natale, il respiro della speranza»
“Questo è il dono del Natale: Cristo si identifica con ogni persona, anche quella che con scelte sbagliate ha offuscato la propria dignità. E dunque nasce ed è presente anche in questo carcere”: così il vescovo Ivo Muser ieri (19 dicembre) nella celebrazione prenatalizia con il personale, i volontari e i detenuti della casa circondariale di Bolzano.
Personale della struttura, rappresentanti della Magistratura di sorveglianza, delle istituzioni e delle forze dell‘ordine, volontari e diversi detenuti hanno partecipato alla tradizionale liturgia della Parola nella cappella della casa circondariale di via Dante.
La direttrice reggente Mariagrazia Bregoli ha dato il benvenuto a tutti i presenti, ha ringraziato per la possibilità di ripetere anche quest’anno il tradizionale e sentito incontro di Natale nella struttura di via Dante e ha augurato a tutti un sereno 2023.
Attualmente i reclusi a Bolzano sono un centinaio: a loro il vescovo Ivo Muser ha ricordato che “Gesù nel mistero del Natale si china verso l’uomo. Di più: Dio si fa uomo. Questa è la novità e anche la bellezza del Natale.”
Proprio alla luce di questa identificazione di Gesù con l’umanità, ha proseguito monsignor Muser, “fare del bene agli altri, portare umanità e rispetto nei diversi ambiti della nostra società e ad ogni persona vuol dire onorare Dio. Non abbiamo bisogno di una società perfetta, ma di una società umana.”
Ai detenuti il vescovo ha poi augurato di poter fare “l’esperienza concreta che ci sono persone che vi stanno vicino, che non vi dimenticano anche durante la vostra permanenza qui” e li ha incoraggiati a pensare al domani, “perché la storia che guarda al futuro è ancora tutta da scrivere, con la grazia di Dio e con la vostra personale responsabilità. Imparando dagli sbagli del passato si può aprire un nuovo capitolo della vita.
Nessuno di voi deve perdere la propria dignità, nessuno si merita di essere disprezzato e di sentirsi scartato. Con il suo perdono Dio vuole aiutarvi a cambiare la vostra vita, e il respiro della speranza non può essere soffocato da niente e da nessuno. È la forza per andare avanti“, ha sottolineato Muser
Infine il vescovo ha ringraziato quanti nella casa circondariale “si adoperano ogni giorno per tenere accesa la luce della speranza. So che il vostro non è un servizio facile, ma vi esorto – anche nei momenti più complicati – ad essere sempre testimoni di misericordia.“ Un grazie speciale del vescovo è andato a tutti i volontari che operano nella struttura, “tante persone che danno un volto alla carità.“
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