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Politica

La Asl e i 20 milioni da restituire ad Oberrauch per le mascherine, M5S: “Zerzer inadeguato. Deve dimettersi”

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Dalla vicenda degli scaldacollo, alle mascherine sbagliate, ora l’Azienda Sanitaria altoatesina torna sulle prime pagine dei giornali con una nuova polemica: pare infatti che la stessa non voglia restituire ben 20 milioni anticipati dalla Oberalp per il secondo ordine di mascherine poi bocciate dall’Inail e rese inutilizzabili, mettendo quindi in grave difficoltà un’azienda fiore all’occhiello dell’Alto Adige.

Lo ha dichiarato ieri lo stesso imprenditore Oberrauch, che dichiara di avere anticipato di tasca sua i soldi per il secondo ordinativo, poi non andato in porto per via dell’inchiesta sulla non conformità dei dispositivi di protezione individuale per personale medico e sanitario avviata dalla Procura di Bolzano (Coronavirus: sospesa la distribuzione delle mascherine cinesi).

Il pagamento a titolo di anticipo per le mascherine che dovevano essere importate dalla Cina sarebbe avvenuto il 2 aprile, quattro giorni prima del no dal parte dell’Inail sul primo carico costato circa 10 milioni. Un carico per il quale Oberrauch afferma di essersi impegnato anche con il governatore Kompatscher.

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Ora sembra proprio che l’Azienda sanitaria altoatesina non intenda saldare quel conto e lui minaccia di portare l’azienda fuori dall’Alto Adige. La Asl, dal canto suo, conferma unicamente l’esistenza di un documento in forma di sola richiesta scritta che non avrebbe nulla a che fare con ordini di merce o contratti.

Non ci sono più parole per descrivere lo sdegno – così il consigliere provinciale M5S Diego Nicolini – . La realtà supera la fantasia. Il Direttore Zerzer continua a scaricare le responsabilità sugli altri, responsabilità che appartengono a lui solo. Se è vero che Oberalp ha agito come intermediario su richiesta dell’Azienda Sanitaria e Zerzer non è in grado di assumersi la responsabilità del problema deve dimettersi”.

(e.c.)

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