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Ultradestra cacciata in Austria per il video scandalo. Strache diceva: “Fermeremo la sostituzione etnica”

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Era stato l’ormai ex vice-cancelliere in persona, Heinz-Christian Strache ad illustrare alla stampa i particolari dell’iniziativa governativa per il rilancio della natalità in Austria.

Il leader del partito nazionalista Fpö, prima delle odierne dimissioni, aveva affermato che il piano austriaco a sostegno delle famiglie si ispira alle politiche sviluppate finora in Ungheria da Orban, ribadendo la necessità che le istituzioni di Vienna difendano l’“identità austriaca dall’invasione degli immigrati neri e islamici”.

In particolare, Strache aveva indicato Orban come “il paladino dei popoli europei decisi a preservare in eterno le loro tradizioni e la loro civiltà e che non si arrendono alla prospettiva di essere rimpiazzati dagli africani e dai musulmani”.



Il pacchetto di riforme a vantaggio dei nuclei familiari e della natalità comprendeva, tra le altre, l’esenzione dall’imposta sul reddito per le coppie con almeno tre figli e l’abbassamento dell’Iva sui prodotti per l’infanzia come pannolini e omogeneizzati, nonché sui farmaci per bambini.

Numerosi anche gli sgravi tributari e i finanziamenti statali diretti a liberare parzialmente le famiglie austriache del peso del mutuo per la prima casa.

Vienna era pronta inoltre a garantire, una volta applicata la riforma, asili nido gratuiti e la realizzazione di nuove abitazioni popolari destinate alle coppie a basso reddito.

Le dichiarazioni di Heinz-Christian Strache sono tuttavia state criticate da diverse associazioni e organizzazioni e censurate dal cancelliere Sebastian Kurz, del Partito Popolare austriaco.

Kurz si era infatti immediatamente dissociato dalle parole di fuoco del vice-cancelliere verso gli immigrati di colore e gli islamici, ma pur prendendo le distanze dalle esternazioni dell’alleato di governo, aveva comunque assicurato che l’alleanza tra Partito Popolare e Fpö sarebbe andata avanti.

Secca era stata la risposta di Strache: “In Austria, per troppo tempo i media e i partiti tradizionali hanno fatto finta di non vedere i quartieri delle nostre città svuotarsi e venire occupati da comunità extraeuropee sempre più consistenti e aggressive. È ora di finirla con il politicamente corretto. Questo governo ha ben chiare le minacce che la nostra società deve affrontare ed è pronto a stroncarle con tempestività e con la necessaria durezza”.

Oggi (19 maggio) il definitivo licenziamento con dimissioni imposte da Kurz dopo la diffusione del video che lo ritrae a Ibiza con una biondina russa.

Strache è stato sostituito alla guida del partito da Norbert Hofer, l’ex candidato alla presidenza della Repubblica, ma nessuno ha preso il suo posto alla cancelleria, cosa che era stata letta come l’annuncio della caduta del governo.

Per la verità Kurz potrebbe anche aver accolto la crisi con un certo sollievo, soprattutto perché la caduta del suo governo avrebbe il solo vantaggio di distanziarlo definitivamente dall’ultra destra, con un notevole vantaggio elettorale.

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