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Mamma&Donna

L’incubo delle mamme: il pidocchio!

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Care mamme esaurite,

in questi giorni ho smistato decine e decine di argomenti più o meno interessanti per noi, ma quello che mi frulla nella testa come un’insegna al neon di Las Vegas da quest’estate, è solo uno: la pediculosi!

Una parola che solo a leggerla o sentirla fa sorgere un prurito irrefrenabile e i peggiori incubi notturni.

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E ve lo dico a ragion veduta, dal momento che ho trascorso l’estate a combattere una battaglia a suon di piretrine contro queste orride creature.

Che poi, la genesi del pidocchio è avvolta nel mistero: appaiono sulle teste dal nulla, cioè, ma il primo untore…dove li ha raccattati?

E’ quello che mi sono chiesta a luglio di quest’anno, a scuole chiuse da un pezzo, quando mia figlia maggiore, quasi in isolamento bambinesco da quando le classi hanno chiuso i battenti, ha iniziato una furiosa sequela di grattate in testa, inizialmente attribuite al sudore….diciamo più che altro che la mamma esaurita e cioè la sottoscritta, ha cercato inconsciamente qualsiasi motivazione al prurito irrefrenabile della figlia che non fosse quella.

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Tentativo inutile, quando è apparso chiaro a tutti che quelle simpatiche bestioline che formicolavano tra i riccioli biondi non erano moscerini caduti per caso dai rami; da quel momento di devastante consapevolezza in poi, è stato un susseguirsi di pettinate, trattamenti, cambi di biancheria, fino a meditare il noleggio di un lanciafiamme, dal momento che gli orridi hanno resistito inspiegabilmente per quasi due mesi sulle nostre teste rispettivamente a:

trattamento biologico da 40.00€ che ha arricchito solo il farmacista; trattamento a base di piretrine (catrame per intenderci) formato gel, capace di uccidere un bue dalla puzza, ma al quale i maledetti sono sopravvissuti; piretrine formato schiuma, almeno puzzano meno.

Piastra per capelli a 200 gradi centigradi con relative ustioni del cuoio capelluto…passaggi di pettinino da eliminare intere ciocche di capelli per volta….

La comodità del figlio maschio si è manifestata nel momento in cui mi sono resa conto trionfante che un rasoio, in questi casi, basta a compiere il miracolo.

Per me, donna adulta e menefreghista della salute, dopo estenuanti battaglie a suon di pettinino, schiuma e piastra, è bastata una bella tinta a base di ammoniaca.

La figlia bionda e riccioluta ha invece scoperto il piacere di lavarsi i capelli con l’aceto, che li rende lucidi, setosi (e puzzolenti) come nessun balsamo riesce a fare.

Ad agosto abbiamo finalmente potuto piantare la bandiera della vittoria sul cuoio capelluto di tutta la famiglia.

A settembre, terza settimana di scuola, arriva il famigerato messaggio sulla chat di classe: mamme, controllate i vostri bambini, sono arrivati i pidocchi! A sì, perché se n’erano mai andati?

E qui sorge spontanea la domanda, a cui speriamo che qualche esperto possa dare prima o poi una risposta: cosa dobbiamo fare noi mamme, per evitare di arrivare al lanciafiamme?

Indirizzato verso le bestiacce certo, ma anche verso chi allegramente spedisce i figli a scuola in compagnia di inquilini abusivi?!

Ormai il pidocchio, banditi per mancanza di fondi i controlli dell’asl nelle classi e il certificato medico di avvenuta disinfestazione, è tornato a rappresentare un problema sociale.

Dovremo abituarci a convivere con l’ospite indesiderato o possiamo sperare venga prima o poi debellato?

In attesa di una risposta al quesito e con il terrore negli occhi ogni volta che vedo qualcuno grattarsi, vado a farmi la piastra, che non si sa mai….

La vostra
Mamma esaurita

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