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Lifestyle

Mangiare consapevolmente: come si fa?

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Il sacchetto di patatine è già vuoto e la tavoletta di cioccolato è già tutta finita. Davanti alla televisione, mentre si lavora o in altre situazioni, spesso si mangia in modo automatico.

Mangiare in maniera consapevole, invece, significa prestare attenzione al cibo, ai segnali del corpo e alle sensazioni, e apprezzare con tutti i sensi i pasti e gli alimenti”, spiega Silke Raffeiner, nutrizionista presso il Centro Tutela Consumatori Utenti.

Mangiare in maniera accorta ci aiuta non solo a riconoscere i segnali del proprio corpo (fame, sazietà), ma anche ad assumere cibo solo quando si avverte davvero la fame.

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Rapportarsi al cibo in modo positivo contribuisce anche a una maggiore serenità, perché si mangiano con gusto alimenti che piacciono e fanno bene, piuttosto che attenersi a regole o programmi rigidi o contare continuamente le calorie.

Tutto questo si può imparare: le prime cose da fare sono prendersi del tempo ed evitare distrazioni (televisione, radio, ecc.).

Un bel respiro profondo prima di iniziare a mangiare aiuta a calarsi nel presente mentre per mangiare in modo più lento basta masticare più a lungo del solito.

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Anche un piatto abituale, può essere riscoperto: come si presenta il mio piatto, qual è il suo profumo, quale la sua consistenza? Ha un sapore che mi piace? Mi fa bene?

È utile porsi domande sui segnali che provengono dal proprio corpo: quanta fame ho realmente in questo momento e da cosa lo capisco? Ho veramente bisogno di mangiare o cerco cibo come conforto?

Prendere atto delle proprie sensazioni e conoscere i propri modelli comportamentali, aiuta a distinguere tra fame fisiologica e fame psicologica, evitando così di assumere cibi in maniera incontrollata in situazioni di stress.

I bisogni emotivi, infatti, possono essere placati con gli alimenti solo in misura marginale o per un tempo molto breve”, spiega l’esperta di nutrizione.

Inoltre, la maggior parte degli alimenti dolci che donano conforto, come ad esempio il cioccolato, generano anche un senso di colpa. Meglio è concedersi di tanto in tanto un pezzettino o una fila di quadretti di cioccolato e gustarli lentamente, consapevolmente e con piacere”.

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