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Merano: opere di protezione civile, massima priorità alla sicurezza

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In città sono presenti ben 91 opere di protezione civile.

Linee paramassi, reti e valli, che proteggono Merano dalla caduta di pietre e da smottamenti, richiedono costante manutenzione e investimenti, come hanno spiegato oggi in municipio il sindaco Paul Rösch, il comandante della Polizia locale Fabrizio Piras e il geologo del Comune Nikolaus Mittermair.

Tre settimane fa l’Alto Adige è stato investito da un’ondata di maltempo che ha causato gravi danni.



Anche se Merano è stata risparmiata dalle bufere più violente, le forti piogge e le raffiche di vento hanno lasciato il segno anche in riva al Passirio.

 A Lazago tre metri cubi di sassi e terra sono franati a valle fermandosi in una recinzione paramassi.

La pista pedociclabile sottostante, così come la passeggiata Tappeiner e quella della Gilf, sono state chiuse per motivi precauzionali.

“Il maltempo di fine ottobre ha dimostrato che le opere di protezione a Merano funzionano bene”, ha spiegato il sindaco Paul Rösch. “Dobbiamo proseguire il nostro impegno ed effettuare ulteriori investimenti per poter affrontare eventuali emergenze”.

Il geologo del Comune Nikolaus Mittermair ha voluto ricordare l’importanza e la complessità dei controlli periodici per verificare la funzionalità delle misure di sicurezza. “Castel Gatto, castel Verruca, Sinigo nord e Sinigo sud, e soprattutto la passeggiata Tappeiner: sono queste le zone della città più a rischio frane e nelle quali sono state installate linee paramassi (29), reti di protezione (53) e valli (9). Si tratta di opere che devono essere costantemente controllate e ripulite“, ha precisato Mittermair.

NECESSARI CONTROLLI PERIODICI – Le strutture sono state disposte conformemente al Piano delle zone di pericolo del Comune di Merano, approvato nel 2015 prima dal Consiglio comunale e poi dal governo provinciale.

In questo documento sono identificate tutte le zone della città minacciate da frane e smottamenti e le opere di pretezione civile installate. Mentre la manutenzione delle opere idrauliche lungo fiumi e torrenti compete alla Provincia, la manutenzione delle opere di protezione contro la caduta di massi e contro le frane è a carico del Comune.

Nell’agosto del 2017 il geologo Matteo Marini – su incarico del Comune – ha ispezionato e sottoposto a controllo tutte le opere di protezione elencate nel Piano delle zone di pericolo e definito gli interventi di manutenzione da effettuare per ogni singola struttura.

Nel giugno scorso, fra quattro ditte specializzate invitate, ne è stata scelta una per eseguire i lavori in questione. “Le reti e le linee paramassi devono essere ripulite dal materiale di disgaggio e devono essere sostituite le parti danneggiate. Per evitare ulteriori danni devono essere rimossi anche gli apparati radicali degli alberi crollati e dei cespugli franati. I primi interventi verranno effettuati già nei prossimi giorni. La spesa complessiva è di 40.000 euro”, ha fatto notare Mittermair.

IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE PER LA PROTEZIONE CIVILE – In caso di serio pericolo a coordinare le operazioni di intervento è il Centro operativo comunale per la protezione civile. La task force, allertata anche poche settimane fa in conseguenza del maltempo persistente, è composta dal sindaco Paul Rösch, dagli stessi Mittermair e Piras nonché da rappresentanti dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, dell’Azienda sanitaria e da due consiglieri comunali.

“Nel Piano delle zone di pericolo e nel Piano della protezione civile del Comune i possibili rischi sono individuati in modo minuzioso. Sappiamo perciò quali sono le zone che devono essere monitorate con particolare attenzione, così da essere pronti a intervenire celermente in  caso di necessità”, ha spiegato Piras.

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