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Politica

Minore sottratta al padre, Urzì chiede l’intervento del Presidente della Provincia e scrive a Roma

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Il Presidente della Provincia si attivi presso il Governo per far sì che Fabio Salvadori possa riabbracciare al più presto sua figlia, che sarebbe  trattenuta contro la sua volontà in Marocco dai parenti della mamma, purtroppo deceduta.

Lo chiede, con un accorato appello al Governatore altoatesino Arno Kompatscher, il Consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì che non ha dubbi: “se i termini della vicenda sono quelli descritti dal padre, ci troviamo di fronte ad un indebito trattenimento di minore in uno Stato diverso da quello di residenza abituale, senza il consenso del genitore titolare dell’affidamento.”

“Una vicenda in ogni caso molto dolorosaha spiegato Urzì sul quale occorre muoversi con la massima urgenza. La bimba si troverebbe in Marocco oramai da molti mesi, trattenuta, contro la volontà del padre, dalla nonna e dalla zia che però non avrebbero alcun titolo per poterlo fare. Il padre, disperato, si è recato personalmente in Marocco a fine aprile per riportare a casa sua figlia, ma non gli  sarebbe stato permesso neppure di vederla. Nulla ha potuto, fino ad oggi, neppure l’ambasciata italiana a Casablanca.

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Da qualche tempo, per proteggere i minori e risolvere le controversie derivanti dall’illecito trasferimento in uno Stato diverso da quello di residenza abituale sono state stipulate convenzioni internazionali che definiscono regole applicabili in tutti gli Stati aderenti. La convenzione di specifico riferimento è la Convenzione dell’Aia del 25 ottobre Il Marocco ha aderito alla convenzione nel 2010.

L’Italia l’aveva già ratificata nel 1995. In base a questa Convenzione in caso di sottrazione  di un minore dallo Stato di residenza abituale senza il consenso di chi esercita la potestà, i giudici del luogo in cui il bambino è stato illegittimamente condotto devono senza indugio ordinare il suo immediato ritorno nel luogo dove viveva stabilmente.” – ha concluso il consigliere Urzì che sulla vicenda ha interessato anche il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia  alla Camera.

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