Alto Adige
Nascere al tempo del Covid: quali precauzioni in Alto Adige dall’inizio dell’emergenza

Il momento della nascita di un figlio rimane uno dei più belli, emozionanti e delicati della vita, anche nel bel mezzo di una pandemia. In tempi come questi è particolarmente importante proteggere la salute delle madri e dei bambini, ma anche permettere ai padri e ai membri della famiglia di avere contatti con mamma e neonato. Ieri (21 aprile) è stato spiegato quali precauzioni sono state prese all’inizio dell’emergenza e quali sono ancora in corso.
“In questo ultimo anno di pandemia si è parlato molto delle attività dei reparti di Malattie Infettive o di Terapia Intensiva, ma in questa occasione vorremmo soffermarci sull’impatto che la pandemia ha avuto sulle attività dei reparti di Ostetricia e di Neonatologia e sull’enorme lavoro che è stato fatto per garantire alle gestanti, alle giovani famiglie e ai neonati il massimo della sicurezza in questa contingenza difficile”, ha affermato Martin Steinkasserer, Primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Bolzano, durante l’incontro.
La gravidanza e il parto sono momenti delicati e importanti in cui la gestante prima, e la neomamma dopo, ha bisogno del sostegno del partner e di una persona di fiducia. L’infezione da Sars-Cov-2 in gravidanza ha molto spesso un decorso benigno, ma in alcuni casi, soprattutto se in presenza di patologie concomitanti come obesità, ipertensione o diabete, potrebbero insorgere delle complicanze. Quindi è fondamentale riuscire a proteggere la salute delle pazienti più fragili evitando con la massima cura un possibile contagio. Per farlo è stato necessario introdurre dei protocolli multidisciplinari, gestire gli spazi ed il personale creando delle aree Covid per la degenza ed il parto, nonché separare i percorsi Covid da quelli Covid-free con la predisposizione di ambulatori dedicato esclusivamente a pazienti positive.
Enorme attenzione continua naturalmente ad essere prestata ai piccoli e alle piccole pazienti del nido ed ancora di più a quelli ricoverati nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Bolzano, come ha confermato Alex Staffler, Primario di questo reparto: “Tutto il nostro team ha partecipato a dei training specifici per poter gestire al meglio gli interventi di rianimazione neonatale nonostante i dispositivi di protezione individuale che, notoriamente, riducono la visuale, i movimenti e la comunicazione. Inoltre, in pochissimo tempo, durante la prima ondata siamo riusciti a delineare un protocollo multidisciplinare tra i reparti di Ostetricia, Neonatologia, Anestesia, Pronto Soccorso ed il Laboratorio. Tale protocollo è stato successivamente aggiornato man mano che erano disponibili nuove evidenze scientifiche”.
“Non è stato facile”, ha spiegato Micaela Veneziano, medico specialista in ginecologia e ostetricia, “nella prima fase della pandemia non si conoscevano le conseguenze del Covid sulle gestanti e sui neonati, non erano disponibili linee guida o protocolli, niente test rapidi. Durante il primo lockdown l’unica soluzione era stata blindare il reparto. Ora per fortuna la situazione è migliorata: le gestanti asintomatiche vengono testate mediante tampone PCR e, in caso di negatività, la presenza del partner/persona di fiducia è garantita durante la fase attiva del travaglio, al parto e nelle due ore successive. Questo vale anche per parti con taglio cesareo.” Micaela Veneziano ha infine proseguito con un’ulteriore buona notizia: “Per quanto riguarda le pazienti positive, quando la situazione clinica lo permette, al momento si cercano di favorire il contatto pelle a pelle con il neonato alla nascita, il rooming-in e l’allattamento al seno”.
Dal 26 aprile sarà anche nuovamente permesso l’ingresso del partner o persona di fiducia in reparto previa esecuzione di tampone Covid antigenico rapido negativo nelle 48 ore precedenti. Il partner o la persona di fiducia dovrà indossare una mascherina FFP-2 nuova e firmare il questionario aziendale sul Covid, oltre a sottoporsi alla misurazione della temperatura. Per evitare assembramenti, sarà necessaria una pianificazione degli ingressi con prenotazione dell’orario di visita. Per il partner o persona di fiducia sarà anche possibile accedere all’ambulatorio durante l’esecuzione delle quattro ecografie principali del percorso nascita.
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