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Economia e Finanza

Non consentono addebito fatture all’estero: 800mila euro di multa a Wind e Vodafone da Antitrust

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Ancora a marzo del 2018 il Centro Tutela Consumatori Utenti ed il Centro Europeo Consumatori di Bolzano avevano presentato una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), in quanto i gestori telefonici si rifiutavano di consentire l‘addebito diretto delle fatture su conti correnti esteri.

Chi voleva pagare le bollette tramite addebito diretto poteva farlo soltanto se il proprio conto corrente mostrava un IBAN che iniziava con “IT”, cioè Italia.

Nel concreto, un consumatore belga si era rivolto al CEC Belga, e tramite la Rete ECC il caso era finito a Bolzano; un intervento diretto presso la società si era mostrato non risolutivo.

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Siccome il Regolamento europeo sui servizi di pagamento prevede un’armonizzazione dei servizi in tutta Europa, che dovrebbe poi sfociare in un mercato unico dei servizi di pagamento, l’AGCM ha stabilito che simili comportamenti ostacolano tale scopo.

In particolare, l’art. 9 del Regolamento prevede che non vada nemmeno specificato da quale Stato provenga il pagamento, posto che esso rientri nell’ambito del regolamento stesso, proprio per evitare la cd. “iban discrimination”.

I comportamenti di Wind e Vodafone, prosegue l’Antitrust, violano tale articolo 9, in quanto non permetto ai clienti con IBAN estero di far addebitare le bollette telefoniche sul proprio conto corrente.

Gli operatori devono pertanto adeguare il loro operato a quanto previsto dal Regolamento, e sono stati anche condannati a pagare una sanzione amministrativa di 800.000 euro ciascuna.

Potersi spostare liberamente in tutta l’Europa presuppone dei servizi di pagamento transfrontalieri. Ma prestatori di servizi e commercianti devono anche accettare tali strumenti di pagamento, altrimenti il “mercato unico dei pagamenti” rimane lettera morta. Salutiamo pertanto con favore l’intervento dell’AGCM, e auspichiamo che esso possa dare un forte segnale agli operatori commerciali”, commentano dal CTCU.

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