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Economia e Finanza

Pil, confermata la flessione tra -6,8 e -11,3% nel 2020. Cna: “Occorre prorogare i contributi a fondo perduto per le PMI”

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Le previsioni aggiornate sull’andamento del Pil altoatesino, diffuse oggi dall’Astat, confermano che l’intero anno 2020 sarà contrassegnato da un’accentuata flessione dell’economia, con conseguenti minori ricavi per gran parte delle imprese. Crediamo che, a questo punto, si renda necessaria una proroga al 31 dicembre 2020 delle misure provinciali a sostegno delle piccole imprese che registrano cali di fatturato, visto che molte non hanno chiesto il contributo perché, in buona fede, fiduciose sulla ripresa autunnale che, adesso, dati Astat alla mano, sembra molto poco probabile”.

Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV.

I dati resi noti oggi dall’Astat disegnano per l’Alto Adige due scenari: un calo del -6,8% del Pil in caso di parziale ripresa economica consentita da una diffusione limitata del virus e nessuna restrizione alla libera circolazione di merci e persone nella parte finale dell’anno; un calo tra -7,2% e -11,3% in caso di nuove restrizioni per la ripresa dei contagi.

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Anche le previsioni per il 2021 sono incerte. Le stime ipotizzano uno scenario economico che comporterebbe una ripresa del Pil tra +6 e + 8,3%.

Rispetto a queste previsioni – prosegue il presidente Corrarati – dobbiamo fare due osservazioni. La prima è che l’intero 2020, a questo punto, si prevede sia negativo per l’economia, con alcuni settori che hanno cali del fatturato fino al 90% e altri che se la cavano meglio. In questo contesto, per garantire la tenuta del sistema economico e dell’occupazione, occorre prevedere una proroga fino a fine anno degli aiuti a fondo perduto. Diverse aziende, tenendo conto del criterio relativo al meno 20% di fatturato nell’anno, non avevano presentato domanda, fiduciose sulla ripresa autunnale che, invece, adesso appare molto meno raggiungibile e, pertanto, a fine anno avranno certamente un calo di ricavi superiore al 20%”.

La seconda osservazione – aggiunge il presidente della CNA-SHV – riguarda la ripresa nel 2021: è poco credibile immaginare che piccole e medie imprese abbiano la forza, da sole, di passare da una fase di calo ad una di crescita rapida. Occorre creare l’humus fertile per agevolare la ripresa, studiando sin da adesso forme di sburocratizzazione, semplificazione, riduzione del carico fiscale e accesso al credito che dovranno essere già consolidate al momento del rimbalzo economico. Non dobbiamo farci illusioni: le stime sul turismo dicono che se anche si tornasse alla normalità, ci vorrebbero almeno due anni per raggiungere i livelli pre Covid. Un dato che sembra calzare a pennello per gran parte dei settori economici, non solo per il turismo”.

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