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Politica

Ridotta in Italia la spesa per la Sanità, Vox Italia: “Definanziamento destinato ad aumentare senza sovranità monetaria”

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“Negli ultimi dieci anni (dal 2010 al 1999) il Servizio Sanitario Nazionale, anche se sarebbe meglio definirlo regionale, ha visto tagliati i propri finanziamenti pubblici, in pratica, di 37 miliardi di euro.

Infatti, in Italia abbiamo visto un definanziamento di circa 28 miliardi e un aumento delle necessità sanitarie della popolazione di 9 miliardi. La media annua di crescita dello 0,9 è stata insufficiente persino a coprire l’inflazione, che nello stesso periodo è stata mediamente dell’1,07% annuo.

Come se non bastasse, il Documento di Economia e Finanza 2019, nonostante gli annunci di aumento della spesa sanitaria, di fatto ha ulteriormente falcidiato il sovvenzionamento alla Sanità del Bel Paese. Difatti, nonostante un aumento della spesa sanitaria previsto dell’1,4% per i prossimi 3 anni, il crollo del Pil, annunciato dal Def 2019 per lo stesso periodo, ridurrà ancora la spesa sanitaria, che non riuscirà nemmeno a stare dietro all’inflazione.

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Il taglio della spesa sanitaria appare ancora più scriteriato in una situazione di emergenza come quella attuale.

L’art. 32 della nostra Costituzione parla chiaro: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Perché quindi questo continuo sbriciolamento della spesa sanitaria (come del resto di tutta la spesa pubblica in genere)? Preso detto: l’Italia non ha più la sovranità di battere la moneta necessaria per il benessere dei propri cittadini; non ha più una propria politica monetaria.

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Questo grazie ai trattati europei, e al loro “braccio armato che è l’euro”, che hanno tolto al popolo italiano il potere di decidere la propria sorte; ai trattati europei che ci hanno imposto di non poter fare spesa pubblica; ai trattati europei che hanno fatto carta straccia della Costituzione repubblicana, ai trattati europei che hanno determinato l’impoverimento degli italiani e l’arricchimento degli speculatori finanziari internazionali.

Senza sovranità monetaria non c’è democrazia, cioè non può essere rispettato l’art. 1 della Costituzione, che sancisce come la sovranità debba appartenere al popolo.

Solo la riconquista della sovranità monetaria e quindi della democrazia, con la conseguente possibilità di creare benessere per la popolazione, può permettere allo Stato di spendere i soldi necessari per creare le strutture sanitarie; acquistare le più moderne attrezzature mediche; investire nella ricerca medica e farmacologica in modo da non essere sotto il ricatto delle case farmaceutiche; formare medici, infermieri e tutto il personale sanitario; assumere tale personale e farlo lavorare serenamente; in modo da assicurare a tutti salute e prosperità”.

La riflessione affidata a La Voce di Bolzano è del candidato Sindaco e rappresentante bolzanino di Vox Italia, Eriprando della Torre di Valsassina.

 

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