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Scandalo sulle piste: l’Antitrust indaga Dolomiti Superski per presunto cartello sugli skipass
L’Antitrust ha aperto un’istruttoria contro la Federazione Dolomiti SuperSki e i dodici consorzi locali aderenti, sospettati di aver formato un’intesa anticoncorrenziale per fissare i prezzi degli skipass e limitare la vendita tramite terzi. Un’azione che, se confermata, potrebbe configurare una grave violazione delle regole del libero mercato.
L’indagine riguarda la “Federazione dei Consorzi di zona degli imprenditori esercenti il trasporto di persone Dolomiti SuperSki” — meglio conosciuta come Dolomiti SuperSki — e i consorzi affiliati attivi in alcune delle più celebri località sciistiche delle Dolomiti, tra cui Cortina d’Ampezzo, Val Gardena, Alta Badia, Val di Fassa, Kronplatz e altre ancora. In tutto, sono finiti sotto la lente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ben tredici soggetti, accusati di aver agito in violazione dell’articolo 2 della legge n. 287/1990 e dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
Secondo quanto emerso dalle prime verifiche, due sarebbero i principali comportamenti contestati. Il primo riguarda “la determinazione dei prezzi degli skipass di zona all’interno del Federconsorzio”, il che farebbe pensare a un coordinamento centralizzato, anziché lasciato alla libera determinazione dei singoli consorzi. Il secondo punto critico concerne “i limiti imposti ai consorzi nella vendita dei propri skipass tramite soggetti terzi”, una pratica che potrebbe aver ostacolato la concorrenza e limitato la libertà di scelta dei consumatori.
A rafforzare i sospetti dell’Autorità sono alcuni articoli dello statuto federale, che sembrerebbero sancire esplicitamente questo tipo di coordinamento tra i consorzi. Un sistema che, se confermato, avrebbe potuto alterare sensibilmente le dinamiche competitive nel settore turistico invernale, influenzando sia i prezzi che le modalità di distribuzione degli skipass.
Nella giornata di ieri, i funzionari dell’Antitrust, con il supporto del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno effettuato una serie di ispezioni nelle sedi del Federconsorzio e dei consorzi locali coinvolti. Si tratta di un passo investigativo importante, utile a raccogliere documentazione e riscontri che potrebbero confermare o smentire l’ipotesi dell’intesa vietata.
L’apertura del procedimento è stata resa pubblica attraverso un comunicato ufficiale dell’AGCM, che ha anche diffuso il testo completo del provvedimento. Ora, le imprese coinvolte avranno tempo per presentare le loro memorie difensive.
Se le accuse dovessero essere confermate, le conseguenze potrebbero essere gravi: non solo in termini di sanzioni economiche, ma anche per la reputazione di un brand simbolo del turismo invernale italiano.
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